AcCORdo

Si avvicina l’epoca del migliore raccoglimento: in cui il pensiero può ritrovarsi tutto presso la sua metafisica vita ed edificare secondo l’imagine del suo amore. Si avvicina l’epoca in cui si sente nel fluire del tempo l’ascoso ritmo della perennità, per virtú del quale ogni sentimento ritorna alla sua sublime soglia e rifiorisce come novello moto di Amore. Ecco perché, continuando questo ritmo, questo canto interiore trova la sua vera forma. È il persistente ritorno verso ciò da cui non si è stati lontani se non per un volgere della coscienza alla visione della propria identità profonda con il Principio: recato sempre, mai smarrito, sempre animante sino al suo rifiorire. Rifiorito, opererà in nuove forme per lo stesso creare inesauribile, in altri mondi, ove lo stesso Amore è atteso: per ora atteso da una schiera interminata della fraternità umana.
Luce di vita, la vita della luce, la vita animante la luce, la luce erompente dalla vita: gemma folgorante dell’Universo nella sottile vena di lampo del pensiero, tale vita della luce: ecco fiorisce dall’intimo della tenebra, oltre la tenebra, oltre l’ambiguo e obliquo e crepuscolare regno di Lucifero.
L’ètere della Vita deve risorgere nel veicolo dell’ètere della Luce. Deve essere calmato l’ingorgo, posato nel fondo il “colludente”: la luce prima, la intoccabile, è il pensiero che muove per il proprio moto, non in cerca della verità fuori di sé, ma del proprio essere la verità, nell’essere nel suo essere, nel pensare, nell’irraggiarsi come vita di sé.
Oltre ogni sordità, oltre ogni oscurità, oltre ogni pesantezza: riascendere, rifiorire, rilucere: scendere nel profondo, lasciare gli ultimi vincoli: essere. Non conoscere ostacolo, non conoscere barriera, essere di là da ogni barriera: splendere nel segno di luce lontano, vicino, nell’immenso. Per decisione eroica portarsi oltre il limite, sino al punto del “beato Infinito”, dove è l’a-umana forza degli Enti originari: la virtú dell’Io primordiale, la Potenza delle Potenze, che è, come scaturigine, il Cristo. L’esperienza dell’Io, l’apertura all’Io, il lasciar agire la Potenza che “avanza senza combattere”. Nella concentrazione in sostanza l’Io si vuole mediante il pensiero. L’Io è la fonte dell’Amore, solo l’Io può amare nell’anima: che è dire solo il Divino può essere l’Io nell’anima. Perciò l’impresa della meditazione è quella dell’Amore Sacro.

Massimo Scaligero

da una lettera dell’ottobre 1970 a un discepolo