AcCORdo

Il veicolo per procedere nel sentiero dello Spirito è la conquista dell’assoluta imperturbabilità, della calma che nulla può alterare, perché è comprensione essenziale del giuoco umano e della continua forma dell’errore.
Occorre sempre ricordare la donazione pura, la via della grande indipendenza e del coraggio. Sempre deve essere voluta la volontà piú alta, la piú pura, oltre ogni condizione, esaurendo ogni possibilità umana: ma ciò è possibile soltanto portandosi oltre l’umano, riuscendo ogni giorno – sia pure per brevi momenti – a superare il limite del possibile e a guardare oltre l’“ordinario”.
Il cuore è chiamato dal pensiero che sorge, non sapendolo, dalla sua profondità: il richiamo antico, perenne: che rende necessaria ora l’attesa ora la speranza, ora l’alta beatitudine, come identità con la sua verità.
Ekagrata rinnovellato: una ripresa della forza secondo l’antico suo fiorire, nell’epoca di Michael: che è oggi una categoria dello Spirito resuscitabile, in ogni punto del tempo: di Michael non è il tempo, ma la sua forza sottile, il vero dominio dell’Arcangelo, un tessuto di pensiero.
La conoscenza spazia, il potere si dilata: ambedue debbono di continuo darsi saggiamente un limite. Solo l’Amore non ha limite: può estendersi irraggiando inesauribilmente oltre l’oggetto presente del suo movimento. L’Amore è il vero infinito, ma gli occorre il principio della sua estrinsecazione come idea dell’essere al quale donarsi. Questo donarsi non può essere gratuito, o spontaneo, o meccanico: la sua infinità esige il veicolo dell’idea: che diviene idea d’amore, ideale d’Amore. Saggiamente il conoscere e il potere debbono autolimitarsi, rispetto alle Gerarchie: ma l’Amore non ha limite.
Un senso vivamente nascosto e urgente e tuttavia inafferrabile dell’essere presso la grande liberazione si accompagna a una calma che non offre presa a nessuna virulenza umana o ad alcuna tensione senziente: una calma inalterabile, stabile e sempre piú compenetrata di sé sino alla radice di sé. E da questa calma fiorisce l’essenza di luce che da nulla di umano dipende e guarisce l’umano, essendo in sé trascendente.
L’Io comincia ad essere allorché giunge ad avere, rispetto a ciò che normalmente gli costituisce la centripeta essenza, lo stesso atteggiamento che ha verso ciò che lo lascia pienamente indifferente nella sfera dei sensi: l’Io che gli è piú caro gli deve diventare estraneo e lasciarlo intangibile. Allora comincia ad essere l’Io reale non legato al proprio riflesso. Questo è l’Io da cui emana il vero Amore. Cosí il vero Amore lo fa nascere: l’Io trova il sentiero del Sacro Amore, per poter nascere come Io. La via dell’Io che sorge come impulso-Logos nel mondo è questo Amore.

Massimo Scaligero

da una lettera del febbraio 1971 a un discepolo