AcCORdo

L’essere spirituale deve divenire vincitore assoluto, per virtú di un’identità con l’Io che non subisce le fluttuazioni del mondo astrale. Questo potere prodigioso dell’Io comincia come virtú di superamento dall’incantesimo lunare, o astrale, come indipendenza assoluta dalla sfera delle brame e degli odii: è come uno sguardo dell’Io che viene dal Divino e che scioglie qualsiasi sortilegio e dal sortilegio estrae redenta la forza originaria.
Poi la calma profonda, da cui scaturisce, secondo misura ulteriore del tempo, l’azione. E questa è l’azione solerte, continua, volenterosa, minuziosa, che dà senso alla vita: determinazione quotidiana secondo l’ispirazione sempre ritrovata al suo nascere. Questo senso è ritmo e ragione di essere, ma si unisce all’esigenza profonda di redenzione dell’umano, che dolora, è confuso, è corrotto, si oppone alla vita, si oppone alla Luce. L’opera è superare la sfera della necessità senziente, perché scenda la Luce di Vita: perciò v’è un punto di crisi ogni volta da superare, per giungere là dov’è il simbolo della liberazione. Occorre perdere ogni appoggio, per giungere all’assoluta radianza del proprio essere, del proprio profondersi nel mondo. Non appoggiarsi piú a nulla per trovare il fondamento dietro il quale non c’è nulla, se non l’Io: l’Io con il suo immenso interno sprofondato nella Potenza illimitata del Logos.
La prigionia delle parvenze è esaurita: ne sorge una pura indeterminata affermazione del volere, grazie alla quale le varie forme dell’essere vengono vissute in funzione della loro trasparenza dinamica.
Ma quanta oscurità occorre attraversare ancora, oltre il limite in cui la trasparenza è raggiunta: perché oltre v’è l’obiettiva tenebra della Terra, la reale profondità dell’anima, la zona dove è l’ultimo ostacolo, nella Terra, all’avvento del Sacro Amore. Occorre meritare di essere in questa zona, come apritori di varco, secondo un’adamantina volontà di fedeltà alla fonte della Forza, al Vero superpersonale, alla realtà segreta dell’Io, nella quale affiora il Christo: secondo la Forza che si manifesta solo nei momenti in cui la catastrofe si delinea, la morte bussa alle porte della Vita: della Vita che non ha mai fine.
Cosí continua il sentiero solare, secondo l’ardere di una piú pura fiamma dell’essere, volto a ordinare secondo il principio solare la serie accresciuta delle potenze: come un’altissima pianta che tanto piú si immerge nel cielo e sperimenta l’altezza, quanto piú le sue radici sprofondano nell’oscurità della terra. Qui la divinità trascendente si fa intenzione che vuole e muove la forma, sino a esprimersi come vivente realtà.
È tutta una purificazione radicale, un pensiero sottile che ricama con la sua luce incorporea e scioglie zone profonde dell’anima dall’oscuro servaggio: un’opera di noesis cosciente, di pensiero metafisicamente logico, assolutamente indipendente da ciò che dorme nella vita dei sensi: un pensiero non dialettico e tuttavia unificante infiniti significati dell’anima, della mente, della volontà. Questo pensiero ha in sé la possibilità di possedere la potenza irresistibile dell’istinto: l’istinto è una potenza magica inversa, ossia stregata come brama. Riuscire ad avere come forza dello Spirito il potenziale dell’istinto dominante, significa dominare il mondo. Perciò chi realmente domina il sesso, domina il mondo: dominio non tanto del sesso corporeo, quanto del sesso sottile, astrale, psichico, metafisico, il piú ingannevole: quello che si confonde col luciferismo della pietà, dell’ammirazione, della mollezza. In questa direzione, l’uomo è ancora immerso nel demoniaco: subisce eroticamente tutto il demoniaco. Solo un Amore puro e forte può vincere questo demoniaco.

Massimo Scaligero

da una lettera del luglio 1971 a un discepolo