- Nel
precedente articolo si è accennato agli effetti nefasti
dell’assommarsi del potere politico, economico e culturale
in ristrette cerchie di potere che agiscono nella nostra
epoca. Un nodo apparentemente inestricabile di interessi
economici, pressioni politiche, istanze militari, mode
culturali, che rendono un pessimo servizio all’umanità.
- I
lettori dell’Archetipo hanno la possibilità di riflettere
sulla presente condizione storica alla luce del pensiero di
Rudolf Steiner e della Scienza dello Spirito. Questa
riflessione ci porta a constatare che vi sono sulla terra
forze ostili all’evoluzione dell’uomo.
- La
cultura ufficiale contemporanea fa fatica ad accettare due
dati di fatto che a noi possono apparire piuttosto evidenti:
- 1.
La presenza di un potere mondiale (che noi sappiamo ispirato
dalla Tripartizione inversa) che tende a radicarsi in tutte
le società.
- 2.
La presenza di entità spirituali avverse all’uomo che
ispirano, rafforzano e sostengono la propagazione di
comportamenti sociali disumani. Insomma, nella società
agiscono spiriti della Tenebra contrapposti a spiriti della
Luce.
- Sociologi,
politici, economisti e psicologi possono formulare una
critica anche spietata al mondo contemporaneo, ma sono
altresí pronti a misconoscere e rifiutare questo secondo
aspetto derivato dalla conoscenza soprasensibile.
- Noi
sappiamo che la visione scientifico-spirituale non nasce da
un sentimento di superstizione, ma da un’attenta
osservazione della realtà alla luce del pensiero.
- Affrontare
temi contemporanei è molto delicato: la nostra prospettiva
non dovrebbe mai poggiare su un sentimento “politico” o
di odio verso il popolo che ha sostanzialmente il dominio
del mondo contemporaneo. Per parlare con chiarezza, non è
certo positivo provare sentimenti di avversione verso le
popolazioni nordamericane e di lingua inglese. Del resto,
questi popoli assolvono egregiamente una parte precisa nell’evoluzione
del nostro periodo di civiltà. Abbandoniamo quindi ogni
visione ideologica o di parte.
- Immaginiamo
piuttosto che sulla terra esita una enorme concentrazione di
potere e chiamiamola Impero d’Occidente.
- Questo
“immaginario” Impero d’Occidente ha analogie con altri
imperi del passato: ha aquile sugli stendardi, una corte
dominata da intrighi di palazzo, l’attitudine a
considerare legittimo il dominio del mondo, la propagazione
della propria lingua come elemento qualificante, l’abitudine
di nominare degli uomini fidati al governo delle diverse
regioni ecc…
- Affrontare
questi argomenti è molto delicato, per cui noi ora
proveremo ad usare le ali della metafora. Faremo ricorso
alla nostra libertà di pensiero e sfogliando un immaginario
libro di storia osserveremo la realtà che ci circonda con
gli occhi dei posteri. Fosse mai che la fantasia possa
suggerirci qualcosa di vero…
La
caduta del Vallo di Berlino
- Dopo
la caduta del Vallo di Berlino e l’improvvisa
disfatta dell’impero barbarico dei Sovieti, la
corte dell’Impero d’Occidente cambiò politica
nei confronti di alcune vecchie nazioni d’Europa.
Queste nazioni europee non avevano piú la
necessità pressante d’una difesa militare
elargita dall’Impero, non esistendo piú un hostis,
un nemico temibile, da combattere come quello dei
barbari Sovieti. Gli
europei pensarono quindi fosse giunto il momento di
organizzarsi autonomamente in una Unione. L’Unione
pensò che fosse bene acquistare una maggiore
autonomia, quasi uno stato d’indipendenza dall’Impero.
La moneta unificata e qualche timido tentativo di
integrazione politica insospettirono gli imperiali.
Tenendo conto di questi nuovi fattori, l’Impero
volle modificare la propria politica di dominio nei
confronti degli alleati che vivevano in Europa.
Un
monito terribile
- Gli
imperi del passato hanno sempre applicato sia il
pugno di ferro che il divide et impera.
Provocare guerre fratricide fra province fiorenti
come quelle europee non fu possibile, in quanto una
guerra fra Stati europei avrebbe avuto dei costi
economici troppo elevati, e poi gli europei erano
diventati pacifisti. Cosa fare per ricondurre gli
europei al giogo imperiale?
- L’
Impero decise di comportarsi cosí: scatenò una
guerra micidiale contro Milos di Serbia, considerato
un tiranno, un nemico poco educato alla modernità.
- Con
questa campagna, le province d’Europa furono
avvertite “che era iniziata un’epoca nuova e che
la musica stava cambiando”. L’Impero d’Occidente,
infatti, non interveniva con le sue legioni sul
suolo europeo da oltre cinquant’anni.
Delegittimazione
dei Proconsoli
- L’Impero
attuò una seconda strategia, molto meno violenta ma
piú raffinata della prima. I conflitti guerreggiati
furono indirizzati verso il Terzo Mondo. L’Europa
pacificata, florida ed attiva, ebbe modo di
sperimentare una diversa e difficile prova: la
sfiducia diffusa verso i propri rappresentanti
politici, ovvero la delegittimazione dei Proconsoli.
- Fu
cosí che in Europa la conflittualità non riguardò
tanto le nazioni quanto le fazioni. La
discordia interna ai paesi fu alimentata dai messi
imperiali. Le lobby dominanti nella
comunicazione cercarono con ogni mezzo di eliminare
il consenso popolare verso i politici di rango. I
popoli del vecchio continente non poterono piú
riconoscersi emotivamente nei rappresentanti
liberamente eletti. Insomma i Coudenove Kalergy, i
De Gaulle, gli Adenauer, gli Einaudi non avrebbero
dovuto piú esistere. Tanto meno sarebbero potuti
nascere dei nuovi politici amati dall’Europa
intera e capaci di superare le differenze
ideologiche e nazionali.
- Va
detto ad onor del vero che i politici europei ed
italiani svolsero spesso nel peggiore dei modi la
parte loro assegnata, portando la politica lontano
dalla cosiddetta società civile.
Nelle
mani dell’Impero
- Un
popolo che non può provare ammirazione e
venerazione per gli uomini che hanno l’onore (e l’onere)
di governare la società, è un popolo indebolito.
Se quasi la metà di un popolo giunge a considerare
il proprio governante un malfattore, il governante
non potrà mai affermare a pieno alcun progetto.
Questo principio di illegittimità artatamente
indotta dagli imperiali, valse sia per la fazioni
destre che per quelle sinistre.
- I
governanti delegittimati persero dignità ed alla
fine divennero di fatto dei Proconsoli indeboliti e
necessitanti dell’appoggio “imperiale”.
- Quanto
piú i governatori delle province europee furono
scherniti (da fazioni interne avverse o dalla stampa
internazionale), tanto piú furono ricattati e
condizionati dall’Impero d’Occidente.
Delle
contrapposizioni intestine
- Il
sistema elettorale che mise in condizione l’Impero
Occidentale di dominare i Proconsoli periferici
(ovvero i governanti europei), fu il sistema
elettivo maggioritario. Con tale sistema chi
governava aveva maggiori poteri sull’opposizione
parlamentare, ma di fatto era piú facilmente
condizionabile da coloro che detenevano le leve dell’economia.
- Opposto al sistema elettivo maggioritario era il
sistema elettivo proporzionale. Con esso, chi
deteneva il potere doveva mediare con i partiti
politici alleati della propria coalizione.
- Appoggiare una campagna elettorale sostanzialmente
bipolare per l’Impero d’Occidente divenne molto
piú semplice, in quanto bastò stipulare un “contratto”
con ambedue i principali contendenti in lizza… Ben
piú complicata sarebbe stata la trattativa con un
nugolo di partiti minori, alcuni dei quali
affidabili, altri meno.
- La creazione di due grandi blocchi molto simili in
tutta Europa (quali i Democratici e i Repubblicani,
i Tories e i Labours) fu il primo passo verso la
nuova strategia.
L’altro elemento consisteva nello scatenare l’odio
fra e questi due blocchi in modo che si
delegittimassero a vicenda.
- Naturalmente quando gli italiani scelsero in un
referendum per il sistema maggioritario, non
pensavano minimamente che dietro alle spalle di
tutto ciò ci fosse uno scenario tanto tenebroso. In
cuor loro, credevano ingenuamente d’essere
indipendenti e sovrani.
- Gli europei tutti si trovarono spaccati in due
fazioni: destra e sinistra. Difficile trovare
armonia e conciliazione, in quanto l’amor di
patria, sia di quella nazionale che quella europea,
fu travolto dai litigi ideologici.
- Questo continuo stato di conflittualità e tensione
fra le due fazioni destra-sinistra venne
coscientemente alimentato dall’Impero Occidentale,
dalla carta stampata, dalla cultura dominante. Ogni
occasione fu buona per dividere i popoli europei e
del mondo, anzi la divisione fra i popoli divenne il
fine, non il mezzo.
Salvino
Ruoli |
(2.
continua)
|
|