- Giova
rilevare che la discesa della Forza Vivente dello Spirito
Solare, dipendendo dal livello di catarsi operata, può
essere percepita in tre forme diverse: la prima, la piú
completa, come potenza ed energia incandescente
paragonabile a fuoco; la seconda, forma parzialmente
completa, come forza pervadente; la terza, meno completa,
come lo scendere di energia simile a pioggia ristoratrice
dell’animo che partendo dall’alto scorre lungo l’aura.
Inoltre si deve allo Spirito Santificante l’eterizzazione
e la spiritualizzazione dei centri, e in particolare, come
suo intervento massiccio, quello del centro superiore
della testa: cosa che consente il collegamento con il
Mondo Spirituale, attraverso il Fiore di Luce. Nel
silenzio mentale e nel vuoto mentale, il pensiero puro
manifesta la sua discendenza dall’idea archetipica di
pensiero, la sua essenza divina percepibile nelle idee
universali e sostanziali identificabile prima negli enti
del pensiero, poi nell’ente-spirito Arcangelo Michele e
infine nello Spirito divino portatore e signore del
pensiero: il Logos.
- È qui che la mente s’immerge
nel puro spirito, mentre nella luce pervadente del Logos
si manifesta e s’irradia l’intelligenza del cuore. È
questa intelligenza del cuore che svela un nuovo tipo di
pensiero; un pensiero in grado di staccarsi dall’organo
cerebrale e tornare alla sua origine, il cuore spirituale;
un pensiero capace di percepire e di collegarsi alle pure
essenze, essendo il fondamento delle pure essenze; un
pensiero carico della vita del Cristo e per questo
esprimente la potenza del pensare, il calore del sentire e
il fuoco del volere: il Pensiero Vivente. Si è aperta
cosí la via del cuore manifestante la rosa rossa all’intersezione
degli assi cosmici e si è dato vita a quel pensiero
capace di far immergere l’uomo nella Vera Luce: la Luce
di Vita.
- A questo punto, e nello stesso
istante, si percepisce il Respiro d’Amore della
divinità, la Volontà Solare, la Vita della Luce, l’Iside
Sophia, il Pensiero Vivente e l’Io Superiore nel centro
dell’essere. Qui vengono richiamate ed equilibrate le
forze del pensare, del sentire e del volere, e la
concentrazione inizia a divenire realmente, come diceva
Massimo Scaligero «l’esercizio a sé sufficiente per l’intera
disciplina iniziatica». Infatti, ci si concentra sulla
presenza dell’Io Superiore quale forza del Pensiero
Vivente, immobile, unica e identica a se stessa. Si medita
sulla sua natura divina quale pura azione volitiva d’amore
e di compassione, il Sacro Amore, ragione dell’esistere.
Infine, si contempla la sua essenza quale pura luce, la
Vera Luce, fondamento dell’intero cosmo. Vera Luce che
è Luce-Pensiero; luce adamantina del Pensiero Vivente; l’essenza
di luce spirituale dell’Essere Solare, il Logos.
- È caratteristico dunque di
questa fase l’immergersi e il percepire l’Io
Superiore, il Cristo, nel cuore spirituale. Cuore
spirituale che è situato leggermente piú a destra di
dove si trova quello astrale, che è collocato al centro
della sede ritmica, percepito inizialmente come un vuoto
del sentire in attesa del compenetrarsi col pensare ed il
volere. È da questo centro spirituale che si irradia sia
la luce d’amore nello spazio, sia il Pensiero Vivente
nel suo pulsare dal cuore al centro della testa e da lí
al centro della fronte e a volte oltre la testa, mentre al
contempo grazie a questa consapevolezza si diventa
coscienti e capaci di padroneggiare le forze dei centri
sottili. La presenza dell’Io nel cuore permette la
percezione del cosmo del Sole, mentre il contemporaneo
vibrare del Pensiero Vivente consente la presa di
coscienza di una corrente di luce di pensiero che unisce
frontalmente ogni essere. Percezione della comunione di
ogni essere attraverso l’Io Superiore nel cuore, segreto
della Guarigione Mistica e causa dell’acquisizione e
dello sviluppo del pensiero intuitivo e della sua relativa
coscienza producente l’immersione nelle pure essenze del
cosmo. Tramite il pensiero intuitivo si è in unione con l’essenza
di ogni essere, percependone il nucleo vitale e la vita.
Centro e periferia si identificano. Lo spazio è annullato
e con esso il tempo, tramite un volere profondo. Tutto è
uno e uno è tutto negli stati molteplici dell’essere.
- Qui si aprono particolari
esperienze su vari piani e campi, con ripercussioni
profonde nella vita interiore ed esteriore. In particolare
si nota che quando si realizza il silenzio mentale questo
riacquista la sua sacralità e la sua ieraticità. Quando
si giunge ad una certa profondità, passando per vari
vuoti, il silenzio inizia a far udire la sua voce: il
suono del “Fiat” creatore. Tale Suono, insieme alla
Luce, alla Forza e al Fuoco, è uno degli aspetti del
Pensiero Vivente, e come la luce è percepibile a gradi
diversi di coscienza, allo stesso modo il suono si
manifesta secondo i livelli raggiunti interiormente. Per
darne un’idea, perlomeno nella sua fase iniziale, si
può dire che questo suono interiore è simile al sibilo
prodotto esteriormente dal silenzio ovattato, incombente,
a volte opprimente e massicciamente pervadente, che si
può udire quasi fisicamente in alcune cattedrali. La
differenza tra questi due suoni è che quello esteriore
delle cattedrali si avverte nelle orecchie, quello
interiore lo si sente nella testa senza bisogno di essere
in cattedrali o in particolari luoghi chiusi, poiché lo
si porta continuamente in sé. Infatti, quando il suono
del silenzio si manifesta, come ogni aspetto del Pensiero
Vivente, lo si avverte sempre presente in ogni istante
della vita nella sua tonalità medio bassa. In determinate
operazioni, tra cui lo stacco dal fisico nella continuità
di coscienza; quando si usa la polvere di proiezione;
quando si effettua la moltiplicazione dell’oro; quando
si opera sulla pietra filosofale; quando si opera il rito
del Graal; o alla presenza del Pensiero Folgore, esso
acquista una tonalità da medio alta ad altissima.
Successivamente questo sibilo, durante le
interiorizzazioni sempre piú profonde causate dalle
pratiche esoteriche, aumenta sempre piú di intensità
fino a giungere alla percezione simile al suono di un
rombo di cascata. Suono vibrazionale cosmico
identificabile con l’AUM o con il MU del
rituale mitriaco, la cui sorgente la si può identificare
ruotando l’occhio interiormente, ossia volgendo lo
sguardo all’indietro, all’interno di sé.
- Si scopre prima il suo centro
mentre manifesta l’aureola nella regione della nuca, e
poi la sua provenienza dalla sede provvisoria di coscienza
dell’Io: il centro della testa eterica. Dal primo centro
scende lungo l’asse di luce una corrente vibrazionale
verso la gola, dal secondo si manifesta una corrente
eterica che, passando per le tempie, si collega al centro
sottile della laringe, provocandone una rotazione
vorticosa. Tale vibrazione e rotazione ha come risultato l’inizio
del processo di modifica della struttura laringea, che
avrà la sua conclusione nella sesta epoca post-atlantica
e che porterà alla capacità di riprodurre ed emettere
tale suono creatore quale esplicazione del pensiero
divino: il Fiat, l’AUM o il MU.
Processo che già dalle sue prime fasi si ripercuote
metafisicamente sullo sperimentatore e sull’ambiente
circostante, e permette di scoprire il suono come
luce-vibrazionale, veicolo potente trasportante il
pensare, il sentire e il volere dell’Io. L’emettere un
mantram ora ha tutto un altro significato come
fenomenologia interiore ed esteriore. Infatti, si avverte
il suo collegarsi e caricarsi di forze spirituali per
concretizzarsi in stati animici e spirituali. Il
pronunciare un mantram o l’AUM o nomi quali
Logos, Cristo, Michael, Vergine Sophia o altri nomi
mistici, specialmente quando si è in meditazione
profonda, equivale a far scendere dall’alto forze
eteriche e far vibrare tutto il caduceo con tutti suoi
centri nella loro espansione dal piano interiore a quello
esteriore, mentre inizia a manifestarsi la continuità di
coscienza. Già è possibile avere avuto, specialmente
nelle fasi iniziali di concentrazione o meditazione, forme
embrionali dell’operare della continuità di coscienza,
ma solo in questa fase essa manifesta la sua completezza.
I presagi di tale completezza si hanno quando si scopre di
essere in grado di riprendere allo stesso punto il sogno
che si è interrotto svegliandosi nel bel mezzo della
notte, oppure nella capacità di riprendere le fila di un
sogno interrotto molto tempo prima. Sta iniziando cosí la
continuità di coscienza.
- Questa capacità è dovuta alla
concretezza dell’esperienza onirica data dalla
centralizzazione dell’Io e dall’elevazione animica e
spirituale che si è in grado di vivere. Anzi, proprio per
la centralizzazione dell’Io e per l’elevazione
animico-spirituale, le esperienze oniriche sono diverse
dall’evanescente normale modo di sognare. Esse, infatti,
sono realistiche per la presenza dell’Io e cariche di
sottostrati simbolici e metafisici dati dal piano astrale,
fino al punto che la coscienza di sé sfocia oltre il
sognare. Il momento del trapasso dalla condizione di sonno
– con sogni o senza sogni – a quello della continuità
di coscienza, è dato dall’esperienza estremamente reale
del giungere di fronte al portale di luce. La prima volta
che vi si giunge si è cosí intensamente abbagliati dal
suo risplendere che per l’intensità ci si sveglia e si
rientra immediatamente nella coscienza ordinaria. La
presenza della luce del portale non viene perduta; si è
coscienti nei due stati di coscienza dell’essere, pur
mantenendone la consapevolezza separata, nonché la
capacità di scelta; si è staccati dalla mineralità pur
vivendola; si è oltre i limiti del percepire fisico pur
vedendolo. Si è in grado, in sintesi, di sciogliere la
propria coscienza dal corpo fisico minerale e di unirla al
corpo animico-spirituale, appurando che il processo che si
instaura e che interviene è identico nella sostanza a
quello che si produce nella concentrazione: risalire dal
riflesso allo spirituale, attuare il “solve et
coagula”. In seguito, basta saper richiamare la
consapevolezza di questo stato per staccare la coscienza
dal fisico e dalla mineralità in un vortice spiraliforme
sibilante.
- Successivamente si sviluppano
due capacità ben particolari. La prima è il recepire l’essenza
di un momento storico. La seconda è il muoversi in uno
spazio a-temporale. Pertanto da esse nasce la possibilità
dell’indagine spirituale e dell’entrata della memoria
cosmica quale risultato del sapersi trasportare al centro
dell’Essere e da lí capovolgere l’interiore con l’esteriore,
il dentro con il fuori, in una totalità dinamica di
sintesi di vita che consente di recepire le essenze degli
esseri e di muoversi nello spazio e nel tempo in un continuum
spazio-temporale. Possibilità data all’Io di interagire
con gli esseri del cosmo e di spostarsi in spirito da un
punto all’altro, da una dimensione all’altra, da un
tempo ad un altro, attraverso i molteplici stati dell’Essere.
Tutto questo grazie al Pensiero Folgore, il pensiero dello
Spirito Santo, pensiero che permette il perpetuarsi della
tradizione e che è il fondamento dell’Iniziazione.
Pensiero Folgore che nella sostanza è Pensiero Vivente
compenetrato dal volere puro ottenuto dalla dedizione e
dalla costanza nella concentrazione, strumento principe
per la ricerca interiore e per la completa realizzazione
della propria essenza spirituale.