Alberi

Poesia

Alberi

Viale alberato

Nella dura canicola d’agosto

respirano gli umori delle strade,

ogni ramo ci porta la frescura

degli ipogei, di fiumi sotterranei,

di caverne che mai videro il sole.

Scossa da lievi aliti di vento

ogni foglia è una sillaba, ci parla

dell’eterna instancabile preghiera

che l’ottusa materia volge al cielo

per farsi luce e petalo, membrana

mutata in piuma per la metamorfosi

da larva spenta in rutilante volo,

e radice che infine, rotto il ceppo

della gogna terrestre, esulta all’aria.

E frusciando ci dicono chi siamo,

gli alberi nel responso vegetale,

cosa di noi faranno le stagioni,

loro di noi piú forti, piú flessibili

alla buriana della vita, folti

di parole accordate con l’unisono

primigenio del mondo, ripudiato

dal nostro concettoso blaterare.

Nella strina che inaridisce il giorno,

danno sollievo d’ombra, ci confortano

gli alberi che hanno vinto la battaglia

millenaria col giogo della pietra

se dal buio dei cupi ricettacoli

svettano ora in verdi sinfonie.

 

Fulvio Di Lieto