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Un vento di partenze sgombra l’aria
da nebbie, scopre i monti in lontananza,
gli storni si raggruppano a formare
squadriglie deterrenti in volo, eseguono
sconosciuti algoritmi nell’azzurro.
Dicono sia il respiro degli umani
a trasformare in cielo il vuoto cosmico,
a illuminarlo di cromíe celesti,
come certi sorrisi danno forma
a capricci di nuvole. Cosí,
oggi ti osservo mentre irraggi vividi
riflessi dai tuoi occhi, piena luce,
come dalle tue labbra, in rispondenza
e unisono si accordano i sussurri
con eteriche voci, come vibrano
arcane corde in eco del tuo nome.
Dicono sia prodigio, o forse è il dono
ineguagliato di un’ignota essenza,
di un amore che pone in concordanza
la nostra breve storia, fiato labile,
con il respiro dell’eternità.
Fulvio Di Lieto
Storni a Roma
F. Di Lieto
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Poesia
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Anno 20 n. 11 - Novembre 2015