Variazione scaligeriana N° 83

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VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 83

«L’ira è bensí un moto luciferico, in quan­to sentimento, ma nasce dall’impulso d’av­versione ahrimanico. Invero l’ira non può venire dall’Io, o dall’anima consonante con l’Io. Dall’Io e dall’anima può fluire unicamente l’obiettiva capacità di armonizzarsi con gli esseri e con le cose, una essenziale capacità di accordo: ma appunto una simile capacità è la forza guaritiva».

 

Massimo Scaligero, Guarire con il pensiero.

Mercurio con il Caduceo


Il moto dell’ira scaturisce dai fondali della paura, su cui si aggrappa e ci avvinghia la freddezza dell’essere ahrimanico, tradotta in impulso successivo d’avver­sione.

L’ira è una stonatura degli accordi mu­sicali, un’autentica stecca sonora.

La forza dell’Io, insita nel non-egoismo, riconduce l’astrale sotto l’ondeggiare ritmico della sua bacchetta d’orchestra, fino alla modulazione del suono, che ritrova l’affinità con la coscienza eletta ad autocoscienza.

L’Io funge da guaritore con l’acquisi­zione delle forze di conoscenza.

 

L’ira e la paura sono i serpenti tenuti in pugno dalla verga del Caduceo, dalla Terapia.

Angelo Antonio Fierro