Golgotha

Poesia

Golgotha

Redenzione

Redenzione

Ovunque l’erba dalla pietra, ovunque

serpeggiano vermene lungo i dossi

dei forteti, nei fossi rovi espandono

impietosi flagelli, da ogni zolla

o cretto fioriture ignote emergono

dichiarando la forza della terra,

della vita che sorge nonostante

l’inerzia minerale, l’oppressione

vegetale che insidia semi e linfe.

Lassú, invece, sul culmine del Monte,

lí, nuda e spenta, la montagna ha un greppo

amaro di silice su cui arde

l’ostia di carne e sangue, rude altare

dove l’uomo ha immolato il Sé divino.

Pure, fu lí che prese corpo il sogno

immane di sconfiggere la Morte.

Andiamo, allora, ognuno il suo patibolo

in questo tempo di paura e affanno

su per l’erta del Monte inaridito.

Per quel pegno d’amore mai tradito

le nostre croci fioriranno e i sassi.

 

                              Fulvio Di Lieto