Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

TramontoÈ un bianco fiocco

questa nube gloriosa

di luce intrisa

che il cielo azzurro

di bellezza riempie

verso il tramonto

di un lungo giorno estivo.

E quanto piú il sole si ritira

di maggior splendore

la nuvola intride.

A poco a poco dal basso

la luce verso l’alto si ritrae,

fino a che lentamente

la gloria chiarosplendente

si spegne nel grigio tenue

di un’ombra delicata                             

che preannuncia la sera.

 

Alda Gallerano


 

 

L’arrivo del giorno di Dio

 

Edward Burne-Jones  «Le Madri»

Edward Burne-Jones «Le Madri»

Dopo la lunga veglia,

la Luce, improvvisa,

sorge e risplende sul Mondo.

È l’alba.

L’arrivo del giorno di Dio.

Il giorno che non finisce

e che non conosce ombra:

il giorno che ha vinto la tenebra.

Il popolo di Dio,

intona canti di festa,

perché festa è l’aurora

di questo giorno eterno.

Luce del Mondo,

nuova Luce aggiungi

alla Luce dello Spirito!

Dormono ancora i fanciulli,

avvolti nella quiete perfetta

di questo santo giorno;

loro che sanno tutto,

loro che non hanno dimenticato,

guardano forse dalle braccia

del Padre Celeste

l’avverarsi

dell’antica promessa?

È la stagione del Sole,

la stagione che nasce

e non muore.

Torneranno i bambini

ad essere annunciati

dalla luce delle stelle;

e sarà giorno

in ogni angolo del Mondo,

e dal Gange al Giordano

tutti conosceranno

il nome segreto

del Padre Celeste.

Solo allora

i cavalieri,

certi di aver realizzato

il loro destino,

si addormenteranno

sotto l’Albero delle Madri.

 

Oleg Nalcoij


 

Alba d'oro

 

Ho raccolto per te

la bellezza dell’alba,

il tramonto di luna

e la pallida freschezza

del mattino.

Ho raccolto per te

la felicità della terra

e la fugace tristezza

della sera.

Ho raccolto per te

il mio cuore nel petto

e reso d’oro

il mio sangue.

 

Lirica e dipinto di

Letizia Mancino


 

 

Torneremo

 

Casa ruraleTorneremo

nella nostra vecchia casa

vedremo

i vecchi amici

che ci hanno aspettato,

ci racconteranno

le novità.

Dalle finestre

il paesaggio di sempre

un po’ mutato

ci potrà commuovere

un po’.

E daremo aria

alle vecchie stanze

e puliremo

la nostra camera,

la nostra

vecchia camera,

dalla polvere

antica.

 

Stelvio


Mattanze

.

L’11 giugno scorso gli animalisti spagnoli hanno indetto il “no corrida day”, per chiedere ‒ cosa che fanno da anni ‒ l’abolizione di uno spettacolo degradante fatto passare per inamovibile tradizione. Occhieggia tuttavia in tanto ardore vegetista l’ipocrisia della paella, piatto classico iberico in cui vengono sacrificate diverse specie animali. Per coerenza, si dovrebbe allora indire un “no paella day”…

 

MatadorVietare la corrida

è nobile progetto,

perché il toro sorrida

e si senta protetto.

Ma che dire dei polli,

di anatre e conigli,

di pesci duri e molli

con pinne o con barbigli,

che finiscono in teglia,

in padella o tegame,

ricetta che risveglia

le carnivore brame

di chi nella pietanza

non cerca la sostanza

vitale, ma lo sfizio

d’impartire un supplizio

e camuffa il predare

dietro il suo buon gustare.

Allora l’equità

vorrebbe che pietà

accomuni i cornuti

a crostacei e pennuti,

ché friggere in paella

non è una morte bella!

 

Egidio Salimbeni