Liriche e arti figurative

Il vostro spazio

Liriche e arti figurative

Casa fra gli uliviCalici

e nidi di stelle

cristalli di fuoco

nel fondo

del mare

la casa alta nel bosco

appare

lungo declivi

d’ulivi e colli

in un patio deserto

risveglio di petali bianchi

segnali di cielo

nel cuore

attesa d’anima tersa

che vede sbocciare

la prima parola

ancora da dire

affinché da ogni morte

risorga invincibile Vita.

 

Mario La Floresta




 

cuoreÈ un pover’uomo quello che si illude

e crede che la felicità sia

il possedere o l’essere qualcuno.

Nell’universo immenso siamo piccoli

e dobbiamo da soli liberarci

dagli ideali precostituiti

che ci furono imposti da bambini.

La libertà è l’essere noi stessi

senza nessuna identificazione,

slegarci dal passato e dal futuro

vivendo nel presente, ed imparare

a sentire realmente con il cuore.

Assaporando a fondo ogni momento,

scopriremo l’essenza della vita.

 

Rita Marcía




 

Cielo stellatoAscolta il vento

che dal mare sale

e nel vento

sentirai la mia voce.

Contempla le stelle:

come manto d’amore

avvolgono le acque

e nel silenzio

l’armonia delle sfere,

divino canto,

dai piú alti cieli

in te discenderà.

 

Alda Gallerano




 

 

 

L’inganno

 

LuceAbbiamo in noi la luce

poiché siamo la luce

abbiamo in noi il dolore

e non siamo il dolore

perpetriamo l’inganno

ma non siamo

l’inganno.

E la luce

non può vedere se stessa

se non vuole.

Cosí il dolore

e l’inganno

offuscano la luce

che non può

trasformare nuovamente

il dolore in luce

se non vuole.

Perché la luce

trasforma il dolore

e illumina l’inganno

ma solo la luce può

se cosí vuole.

E noi

possiamo crederci

luce

possiamo crederci

inganno.

Quale che sia

l’inganno

in quanto inganno

non appartiene

a chi lo porta.

Quale che sia la luce

essa illumina

e conosce

in quanto luce.

 

Stelvio




Pensieri d'oro

 

Teneramente

intorno al tuo chiaro

Essere

spira il vento.

La verde terra

per il tuo amore

compete con il cielo.

Tu però

per il giorno e

per la notte

canti.

Perché d’oro

son fatti 

i tuoi pensieri.         

 

Lirica e dipinto di Letizia Mancino




Sleddog

.

Vengono chiamati cosí gli husky, i cani dagli occhi azzurri, quelli che trainarono al polo Ambrogio Fogar. Sono animali indomiti, coraggiosi e pazienti, come il mitico Armaduck, che il navigatore solitario portò con sé al termine della sua impresa. Da allora questa razza si è diffusa anche in Italia, dove però non trascinano gli esquimesi per i loro indispensabili spostamenti, ma uomini annoiati che giocano all’avventura sulla pelle degli animali. Lo faranno anche questo febbraio, sull’Altopiano di Lavarone.

 

SleddogAnimali del polo

liberi di vagare,

sono bestie da nolo

buoni per trainare

nella neve piú fitta,

sul ghiaccio che spaventa,

l’uomo con la sua slitta

fuori dalla tormenta.

Ma qui nell’astigiano,

nello stile nostrano,

mancando la Siberia,

la fanno meno seria:

tra Nebbiolo e tartufi

i cani, benché stufi,

si adattano a trainare

e tirano a campare.

 

Egidio Salimbeni