Un quotidiano atto di coraggio

AcCORdo

Un quotidiano atto di coraggio

È necessario il ritmo quotidiano al segreto contenuto delle ore, cosí come la musica dell’infinito urge all’arida presenza del mondo pietrificato. È il segno della fiducia nell’avvenire, cioè della forza che urge all’umano perché la consunzione della coscienza non sia definitiva.

La musica e la luce rappresentano l’armonia delle forze che insieme operano alla vittoria del Logos.

La luce è sempre il dono inaspettato, perché reca l’effluvio dell’ignoto, cioè del Mistero: un dono che si rivela sempre a chi è aperto all’ignoto e non commette l’errore di credere di sapere tutto. La luce si effonde trasparendo dai cieli ignoti.

Sempre sacro mi è il suono dell’universo nel limite del sogno terrestre, quando si schiudono le forze dell’anima a ciò che un tempo era il suo annullamento: ora fluisce il Paracleto e restituisce la Vita della Luce alla Luce, cosí che il cuore domina tutta la Terra ed emana la guarigione celeste!

Ogni giorno occorre compiere un atto di coraggio, perché almeno un momento nell’anima risplenda il Christo. La continuità senza soluzione di ritmo è opera di Lui. Ogni giorno una culminazione della volontà: la volontà che supera se stessa e perciò entra nel regno del Christo, che è il tutto, il Cosmo, il vero mondo. Questo il còmpito, mentre l’anima si profonde nella Vita nuova della Luce.

Nascita del Logos nel cuore, nascita continua, nascita perenne: ogni volta nel cuore può essere attinta la Forza rigeneratrice della Vergine-Sophia. Il Christo è tutto: questo tutto è il còmpito. Còmpito di un Amore senza fine verso tutti gli esseri del mondo.

AccordoQuesta accensione del Christo nel cuore è la massima Forza, il riferimento continuo, la sorgente magica della Vita. Il massimo bene è nel cuore, il tesoro piú prezioso, l’ispirazione per ogni tema o problema dell’esistere: l’ispirazione del Christo che ha il potere in ogni momento di operare il miracolo. La comunione del cuore deve unire tutti gli esseri, per aiutare tutti coloro che soffrono. Non c’è male che resista alla vampa-luce del Christo, Folgore-Christo, nel cuore. Apriamo il cuore agli esseri che vivono l’Essere del mondo! Perché il Logos erompa dal cuore e riempia di sé gli esseri del mondo: il cuore sia il centro di vita del Logos nel mondo.

Non v’è pensiero che non venga dalla stessa scaturigine di luce: perciò ogni pensiero umano privo di tale luce è erroneo, ma va ammesso, in quanto è sempre luce anche se pensa la tenebra. Questo tenore del pensiero va rigorosamente controllato perché non si disperda la forza donata dal Logos. Un lungo e paziente amore deve preparare il varco al flusso del Logos trasmutatore nel­l’anima.

Infine, tutto rifiorisce dalla distruzione e dalla sofferenza: germi di luce, i fiori si aprono alla stagione solare e alla volontà di vita, che è donazione senza limite: è molto di piú che la speranza. È la fede, ma molto di piú che la fede conosciuta dai conoscitori intellettuali o mistici, o religiosi, o psicologi: la persuasione che salva, che vince la morte, a-mors, perciò l’Amore profondo, sconfinato, infinitamente raggiante, quello che ha unito le anime e ogni volta le riunisce, per la contemplazione sacrale dell’invitto San Graal.

 

Massimo Scaligero


Da una lettera del maggio 1979 a un discepolo.