Superuomini o ragni?

Oltremondo

Superuomini o ragni?

Discesa sulla terraHo descritto nella mia Scienza occulta come già le anime umane siano trasmigrate nei pianeti e siano poi discese nell’esi­stenza terrestre. Ho pure descritto come, uno dopo l’altro, gli uomini di Marte, Giove ecc. siano tornati sulla Terra. Dunque, nel 1879 si è svolto un fatto importante che può venire segnalato solo su dati la cui conferma si trova nel Mondo spirituale. Mentre nell’antica epoca atlantica gli uomini di Saturno, Giove, Marte, ecc. sono discesi sulla Terra, mentre dunque le anime umane inauguravano l’esistenza terrena, iniziò un’epoca in cui altre entità che non sono uomini, ma che per l’ulteriore sviluppo della loro esistenza sono predisposte ad arrivare sulla Terra e ad entrare in rapporto con l’uomo, discendono pure da regioni ultraterrene. Dal 1879 entità ultraterrene vogliono entrare nell’esistenza della Terra. Cosí come gli uomini di Vulcano sono stati gli ultimi a discendere qui sulla Terra, cosí esseri di Vulcano entrano ora effettivamente nell’esistenza terrena. Abbiamo già nell’esistenza terrena entità ultraterrene. E si deve a questa circostanza, per cui entità ultraterrene portano giú i messaggi in questa esistenza terrena, il fatto che, in genere, possiamo avere una Scienza dello Spirito organica. Ma nel complesso come si comporta il genere umano? Il genere umano si comporta in un modo direi brusco verso queste entità che provengono dal cosmo e che sulla Terra appaiono all’inizio lentamente. Non si cura di esse, le ignora. Ed è questo il fatto che porterà la Terra in situazioni sempre piú tragiche; perché fra noi, nel corso dei prossimi secoli, si aggirerà un numero sempre maggiore di entità spirituali, il cui linguaggio noi dobbiamo comprendere. E lo comprendiamo solo se cerchiamo di capire ciò che viene da esse: il contenuto della Scienza dello Spirito. Questo vogliono darci, e vogliono che agiamo nel senso dell’Antroposofia, che l’Antropo­sofia venga applicata al modo di agire sociale dell’esistenza terrena.

Dall’ultimo terzo del secolo XIX abbiamo realmente a che fare con un afflusso di esseri spirituali dal cosmo; in primo luogo, di quelli che popolano la sfera fra la Luna e Mercurio, ma che già irrompono sulla Terra e cercano di prendervi piede mediante il fatto che gli uomini si riempiano del pensiero interno alle entità spirituali del cosmo. Ciò si descrive concretamente se si dice che la Scienza dello Spirito vuole discendere sulla Terra e deve essere accolta. Si avrebbero rivolgimenti su rivolgimenti, e infine l’esistenza terrena dovrebbe sfociare nel caos sociale, se gli uomini facessero opposizione alla discesa di queste entità. Esse non vogliono essere altro che le avanguardie per quello che accadrà dell’esistenza terrena quando la Luna si ricongiungerà alla Terra.

Oggi tutto ciò può ancora apparire relativamente innocuo agli uomini, finché pensano solo quei pensieri che sono automatici e privi di vita, e che sorgono nel considerare il mondo minerale e il minerale nelle piante, il minerale negli animali, il minerale nell’uomo. Di questi pensieri gli uomini si ricreano oggi, vi si trovano in quanto materialisti a loro agio, perché essi vengono solo pensati.La discesa dei superuomini Ma immaginate un po’, se gli uomini continuassero a pensare cosí, se non formas­sero effettivamente null’altro che pensieri simili fino a quando, nell’ottavo millennio, la Luna si riunirà con la Terra, che cosa accadrebbe allora? Sí, le entità di cui ho parlato continueranno a scendere sulla Terra. Su­peruomini di Vulcano, superuomini di Venere, superuomini di Mercurio, superuomini del Sole ecc. si uniranno con l’esistenza terrena. Ma se gli uomini continueranno a fare loro semplicemente opposizione, l’esistenza terrena trapasserà in un caos nel corso dei prossimi millenni. Gli uomini della Terra potranno sviluppare ulteriormente il loro intelletto in modo automatico – esso può svilupparsi anche in mezzo alla barbarie – ma allora la piena umanità non sarà accolta in quest’intelletto, e gli uomini non avranno alcun nesso con quelle entità che si protendono giú verso di loro fin dentro l’esistenza terrena. E tutti quegli esseri che ora sono pensati dall’uomo in modo sbagliato, per il fatto che il semplice intelletto spettrale pensa solo il minerale – cioè il grossolanamente materiale nel regno minerale, nel regno vegetale, nel regno ani­male e persino nel regno umano – questi pensieri che non hanno realtà, la riceveranno di colpo quando la Luna si ricongiungerà con la Terra. E dalla Terra salterà fuori una specie orribile di esseri che, per la loro natura, stanno fra il regno minerale e il vegetale come esseri automatici dotati di un intelletto intenso, eccessivo. Questo movimento prenderà posto sulla Terra e la ricoprirà come una rete, e una tela di orrendi ragni, ragni di una saggezza gigantesca che però, nella loro costituzione, non arrivano nemmeno fino all’esistenza della pianta, che si aggroviglieranno, che nei loro movimenti esteriori imiteranno tutto ciò che gli uomini avranno escogitato con il loro intelletto, che non si è lasciato toccare da ciò che deve venire per mezzo di una nuova immaginazione, e in genere per mezzo dell’Antroposofia. Tutto quanto gli uomini pensano di simili pensieri irreali, diventerà reale. La Terra, com’è avvolta ora da uno strato d’aria, com’è talvolta oppressa da nugoli di cavallette, sarà coperta da orrendi ragni semi-minerali e semi-vegetali che s’ingarbuglieran­no molto intelligentemente, ma anche malignamente. E l’uomo, non avendo vivificato i suoi concetti intellettualistici, dovrà collegare la sua esistenza, anziché con le entità che dall’ultimo terzo del secolo XIX vogliono discendere sulla Terra, con questa orribile genia di ragni. Dovrà pure cercare il suo progresso nell’esistenza cosmica in quella evoluzione che questa specie di ragni prenderà.

Ora, tutto ciò è presente nella realtà dell’evoluzione umana sulla Terra ed è noto a un gran numero di quegli uomini che trattengono l’umanità dall’accoglimento di cognizioni scientifico-spirituali. Ché vi sono anche di quelli che sono gli alleati coscienti dell’impigliamento dell’esistenza umana quaggiú nelle ragnatele. Non bisogna piú lasciarci spaventare oggi da descrizioni come questa. Perché descrizioni come questa stanno dietro a ciò che molti uomini dicono ancor oggi, i quali hanno ancora da antiche tradizioni una certa coscienza di tali cose e vorrebbero coprire queste antiche tradizioni con un certo velo di mistero. La nostra evoluzione umana sulla Terra non può però venire sempre coperta dal velo del mistero: quando gli ostacoli sono cosí grandi, le cose devono essere dette, perché per l’umanità si tratta di una seria decisione di fronte all’accoglimento o meno delle cognizioni scientifico-spirituali. Non si tratta qui di qualcosa da cui prendere delle risoluzioni che abbiano a che fare soltanto con un’indifferente simpatia o antipatia, bensí di qualcosa che interferisce in tutta la struttura del cosmo, del fatto se l’umanità voglia decidersi, nell’epoca attuale, a penetrare gradualmente in ciò che spiriti buoni, i quali vogliono unirsi all’uomo, le portano giú dall’universo, o se l’umanità voglia cercare l’ulteriore esistenza cosmica nella genia dei ragni dei suoi pensieri astratti. Oggi non basta piú il segnalare in formule astratte la necessità di cognizioni scientifico-spirituali, ma occorre far vedere come i pensieri diventino realtà. Il brutto di tutte le teorie astratte è che presentano agli uomini astrazioni come questa: «I pensieri diventano piú tardi realtà», ma non provvedono a mostrare la piena, concreta portata della cosa. E la portata concreta è che i pensieri intellettualistici che gli uomini ordiscono oggi interiormente, un giorno copriranno la Terra come una ragnatela, e che gli uomini vi saranno intessuti, se non si solleveranno al di sopra di questi pensieri astratti.

Dobbiamo prendere molto sul serio certe cose, come ad esempio l’opportunità che la conoscenza del colore sia sollevata dalla fisica astratta a un dominio in cui la fantasia e la sensazione dell’artista che comprende l’essenza del colore e una visione scientifico-spirituale del mondo agiscono insieme. Sappiamo come ciò che la fisica precipita nell’arimanico con i suoi orribili disegni sia innalzato all’artistico, cosí che realmente può essere fondata una teoria dei colori che sia lontana dalle abitudini di pensiero della scienza di oggi, ma che può costituire una base per la creazione artistica, se l’uomo se ne permea.

Anche un altro pensiero è da prendere sul serio. Che cosa vediamo oggi in tutto il mondo civile? I nostri giovani frequentano le cliniche e le facoltà scientifiche; lí viene loro spiegato l’uomo. Essi imparano a conoscerne il sistema osseo e in genere la costituzione, attraverso il cadavere. Imparano a edificare logicamente l’organismo in pensieri astratti.

Ma cosí s’impara a conoscere nell’uomo solo il minerale. Questa scienza insegna solo quello che ha un significato dall’uscita della Luna al suo ritorno, e che dai pensieri attuali si converte in ragni. Deve essere preparata una conoscenza che comprenda l’uomo in altro modo, e può venire preparata solo a patto che la scienza sia elevata a contemplazione artistica, che una volta si ammetta: sí, fino a un certo punto la scienza, com’è oggi intesa, arriva al minerale nel regno minerale, nel regno vegetale, nel regno animale, nel regno umano; ma già nel regno vegetale la scienza deve trasformarsi in arte, ancor piú nel regno animale. Il voler capire una forma animale cosí come fanno gli anatomisti o i fisiologi è un’assurdità. E se non si ammette che è un’assurdità, l’intelletto non può trasformarsi in una vivente comprensione spirituale del mondo. Tutto ciò che si insegna oggi in una forma cosí desolatamente astratta ai nostri giovani, quando vengono all’università, deve sfociare dappertutto in comprensione artistica. Ché la natura in mezzo a cui viviamo, crea artisticamente. E se non s’intenderà che quanto ci attornia, come natura, è creazione artistica e non può venir compreso se non con concetti artistici, nessun risanamento può avvenire nella nostra concezione del mondo. Dovrebbe affermarsi l’idea che il vecchio ricordo che sussiste ancora in chi abbia visto i castelli medievali con le loro camere di tortura, dove si rinchiudeva la gente nella «vergine di ferro» e poi la si trafiggeva con gli spiedi, è bensí una procedura alquanto piú fisicamente evidente, ma è la stessa di quando nell’anatomia o fisiologia di oggi si espone allo studente quanto vige come anatomia e fisiologia, e si dice che, cosí, egli intenda qualcosa intorno all’entità dell’uomo.

No, egli non comprende nulla, all’infuori di qualcosa che è stato prodotto da un elemento di tortura animico-spirituale. Egli comprende l’uomo smembrato, l’uomo mineralizzato, quella parte cioè dell’uomo che un giorno sarà intessuta nell’invasione dei ragni sulla Terra.

 

Rudolf Steiner


Selezione dalla conferenza “Dall’uscita al ritorno della Luna” tenuta a Dornach il 13.5.1921, O.O. N° 204.