La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaUltimamente sta circolando su Facebook un estratto dalla conferenza del Dottore intitolata “Cosa fa l’angelo nel nostro corpo astrale”. Della suddetta conferenza si cita un passaggio nel quale lo Steiner afferma che in futuro potranno essere creati dei vaccini in modo da preservare l’uomo dal poter avere delle idee relative allo spirituale. Per la precisione cosí è trascritto: «…Tutto questo tende in ultima analisi a trovare il metodo con cui si potranno vaccinare i loro corpi in modo che essi non potranno sviluppare inclinazioni verso idee spirituali, ma crederanno per tutta la loro esistenza solo alla materia fisica». Il post che viene fatto circolare ha il titolo “Steiner sui vaccini”, quasi a significare che i vaccini odierni, attualmente oggetto dell’at­tenzione mediatica, siano quelli di cui egli parlava. Tuttavia, il lettore attento non si deve far sfuggire passi importanti del medesimo brano. Le predette affermazioni risultano precedute da queste: «Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, cosí in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che attraverso la vaccinazione queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico». E prosegue: «Cosí, come …la medicina …oggi vaccina contro la tubercolosi, cosí domani si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità». Ora, a me sembra che il Dottore si riferisca a dei vaccini che ad hoc siano sviluppati per prevenire la “follia” dell’inclinazione allo Spirito, non invece vaccini pensati per prevenire determinate malattie come quelle esantematiche ecc., anche perché egli sembra aver cura di distinguere il vaccino della tubercolosi dal futuro vaccino contro la tendenza allo spirituale, al quale mi sembra non si sia, per fortuna, ancora arrivati. Con questo non intendo, d’altro canto, esprimere una valutazione né positiva né negativa sui vaccini di cui si parla in questi mesi, ma semplicemente esprimere l’opinione, basata su una lettura attenta del brano in questione, che i vaccini di cui parla lo Steiner non siano gli stessi che oggi vengono cosí tanto – a torto o a ragione – contestati. 

Davide D.

 

In effetti, cosí come Rudolf Steiner ci insegna, dobbiamo sospendere i giudizi affrettati (esercizio della spregiudicatezza) per poter valutare meglio e con piú attenzione, aiutati da una seria formazione spirituale, quanto accade nella società che ci circonda. Quello dei vaccini è un problema che sta scuotendo l’ambiente medico oltre quello dei preoccupati genitori. Non possiamo ignorare che tante malattie che affliggevano i bambini delle passate generazioni, come la poliomelite o il vaiolo, siano state superate proprio grazie alla somministrazione dei vaccini obbligatori operata a suo tempo. Dobbiamo però anche considerare che le vaccinazioni plurime e ravvicinate, fatte su organismi delicati e ancora in formazione, possono portare conseguenze addirittura nefaste. Ci sono stati casi conclamati, anche se la scienza tende a sdrammatizzarli e persino a negarne l’evidenza. Riguardo a quanto dice Steiner nella sua conferenza, non possiamo affermare con certezza che si riferisca ai vaccini attuali, dato che sembrerebbe esservi nella sua descrizione una intenzionalità che vogliamo credere mancante nella preparazione di questi “presídi preventivi” (cosí chiamati perché non classificabili come farmaci). Se però il Maestro dei Nuovi Tempi ha previsto che in futuro «si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità» possiamo ipotizzare che si stiano facendo dei grandi passi avanti per raggiungere quell’obiettivo…


letterinaSe accetto e comprendo il nesso logico di karma personale, mi è piú ostico il concetto e significato di karma di popolo. Diciamo che respingo con determinazione le responsabilità che mi vengono attribuite in quanto appartenente ad un agglomerato di individui in cui non mi riconosco in alcun genere di azioni e fatti quotidiani. Devo preoccuparmi?

Daniela

 

Quando noi scendiamo sulla terra operiamo una scelta, non solo dei genitori ma anche del luogo in cui vivremo. Accettiamo le opportunità che la futura famiglia e la nazione ci offrono, cosí come le difficoltà da affrontare che ne derivano. Non dobbiamo riconoscerci negli altri individui, ma appartenendo allo stesso consesso familiare e sociale dobbiamo sentire la responsabilità della convivenza, cercando di contribuire con ogni mezzo a migliorare il piano evolutivo non solo nostro personale ma anche collettivo. Nessuna preoccupazione per l’at­tuale sensazione di “mancanza di appartenenza”, comprensibile da molti punti di vista, però lo sviluppo interiore permette di arrivare a un nuovo senso di fraternità che supera ogni personale tendenza alla discriminazione.


letterinaMi sono sempre chiesto se entro i limiti di una singola vita terrena sia possibile che avvenga lo scioglimento completo di un’azione del passato che ha creato gravi nodi karmici. Si può riuscire in una sola vita a correggere qualcosa determinato da nostre azioni riprovevoli compiute in una vita precedente? E si possono aiutare persone che sopportano un tale peso?

Andrea T.

 

Ci sono, in effetti, eventi gravi accaduti in una vita anteriore, che causano difficoltà karmiche in quella attuale. Il loro scioglimento ha sempre il carattere della possibilità, ma questo dipende dallo stato di coscienza che si è sviluppato. Se siamo chiusi rispetto a quello che è l’aiuto del karma, allora questo si presenta in una forma piuttosto severa. Nel caso invece che la coscienza si muova già sul piano della meditazione, si ha un collegamento piú profondo con il proprio destino. Le conseguenze umane di errori pregressi possono manifestarsi sotto l’aspetto di meno­mazioni fisiche o psichiche. L’accettazione della pena e il tentativo di superarla mettendo in moto ogni propria facoltà, interiore ed esteriore, aiuta ad accelerare lo scioglimento del nodo karmico. Non si tratta solo di contrastare gli ostacoli che si presentano, ma soprattutto di sviluppare una forza di autocoscienza, per conquistare la quale un grande aiuto può venire da una sana disciplina spirituale. Se invece la reazione è solo di cieca ribellione, o di aperto contrasto verso la situazione in cui ci si trova, o verso le persone ritenute responsabili delle difficoltà subite, allora lo scioglimento è rimandato a un’altra esistenza. Certamente ogni persona di buona volontà è chiamata a dare il proprio sostegno a chi si trova in una simile situazione di disagio o di drammaticità. Sostegno che può essere fisico o animico, dimostrando comprensione, amorevolezza e spirito di servizio, e anche rivolgendo una richiesta di aiuto al Signore del Karma, che con la sua potenza di Luce arriva a rischiarare ogni oscurità e a lenire ogni sofferenza.