- Se con animo libero da pregiudizi o retrivi o
rivoluzionari, tentiamo d’abbracciare in un panorama i vari impulsi e
indirizzi artistici che da oltre un secolo si son manifestati nelle varie
arti e nei vari paesi civili, vediamo presentarsi spontaneamente all’occhio
interiore un carattere saliente che, simile ad una spiccata linea
isometrica, attraversa e in certo modo accomuna fra loro le disparate
correnti e le varie tendenze creative.
- Per denominare siffatto carattere comune,
useremo la parola espressionismo, ma in un significato ben
differente da quello in cui la parola è stata usata finora. Si tratta qui
di un espressionismo sorto spontaneamente nell’arte moderna quale
tendenza pressoché istintiva a lasciar predominare nella creazione
artistica una disposizione prettamente individuale, da far valere
prevalentemente dall’interno dell’uomo.
- Secondo questo espressionismo, come noi l’intendiamo,
il mondo esterno non ha valore essenziale come contenuto d’arte,
poiché l’espressionismo in arte tende a sostituire al mondo esteriore,
inaccettabile come canone artistico, un mondo quanto piú assolutamente
individuale interno. All’arte realistica oggettiva, sostituisce un’arte
(o meglio, una aspirazione d’arte) di assoluta interiorità. Ma tale
sforzo realmente ha potuto essere, finora, quasi soltanto uno sforzo formale;
giacché è rimasto pur sempre vecchio il contenuto spirituale dell’interiorità
stessa; e perciò la cosa si è risolta, per lo piú, in una sfrenata e
spesso capricciosa rottura della forma, o deformazione tecnica, fatta in
applicazione (sia pure polemica) all’arte del passato e alla tradizione.
La sostanza era sempre quella antica. Nulla, o ben poco, si è fatto nel
mondo dell’arte, se si eccettuino alcune sparse intuizioni, per
rinnovare nell’arte il contenuto spirituale dell’Io; e tanto meno poi
per la ricerca di un metodo che portasse a questo rinnovamento.
- Resta tuttavia, quale orientazione positiva, la
tendenza istintiva all’assoluta interiorità, che naturalmente non
potrà essere realizzata per la via della ricerca formale, bensí per una
via precisamente inversa; poiché aspirazione veramente interiore sarà
quella che mirerà coscientemente al rinnovamento del contenuto vivente
dell’anima. Neppure la forma potrà essere realmente mutata, in arte, se
non sarà mutato l’essere interno dell’uomo, tutt’intero.
- A differenza dell’antica, l’arte moderna
deve prender coscienza del suo nuovo compito, se vuole realmente
eseguirlo. Questo è il punto. Non si potrà piú parlare di veri artisti
ingenui, fanciulleschi, inconsci. Ciò non è possibile per il presente, e
tanto meno lo sarà per l’avvenire.