L'Archetipo Anno III n. 4, Febbraio 1998

Pittura

LA VIA DELL'ANIMA DEL BEATO ANGELICO

La descrizione che ci fa Rudolf Steiner, nelle sue conferenze sulla Storia dell'arte, dell'incomparabile pittura di fra' Giovanni da Fiesole, noto come Beato Angelico, tende a mettere in risalto lo spirito del cristianesimo che nell'artista si esprime attraverso la via dell'anima. Ogni piú piccolo dettaglio nel ritmo compositivo, ogni sfumatura o tono di colore, si avviva e si illumina di una luce che proviene dall'interiorità. Il pittore non cerca di rappresentare in maniera naturalistica la realtà oggettiva, ma si serve della rappresentazione esteriore per illustrare la vita dell'anima: le personalità umane, ciascuna esprimente la propria peculiare nota animica, le soavi presenze angeliche, l'intenso raccoglimento della Vergine, la figura radiosa del Cristo, o dolente del Gesú della Passione, i paesaggi circonfusi di variopinto splendore, tutto è immerso in un'atmosfera che manifesta un sentimento di mistico fervore.

Colui che cercate non è piú qui

Beato Angelico
"Colui che cercate non è piú qui"
Firenze, Museo del Convento di San Marco

Lo sguardo degli uomini si volgerà sempre al grande periodo artistico del Rinascimento italiano, perché esso ci permette di guardare a fondo nell'operare e nel vivere della devozione, della sapienza e dell'amore, uniti nell'anima umana alla fantasia artistica nello sforzo di ricreare con essa direttamente la natura. Il punto non è l'imitazione della natura, ma la capacità dell'uomo di ritrovare nella natura ciò che egli ha nell'anima e che nella natura già esiste ed è imparentato con le intime esperienze dell'anima sua.

Rudolf Steiner

R. Steiner, Storia dell'arte, specchio di impulsi spirituali,
Vol. I, Ed. Antroposofica, Milano 1992

Il trasfigurativo di Sagramora


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