L'Archetipo Anno III n. 8, Giugno 1998
I MESSAGGERI

DEGLI DEI

Ai tempi dell'antica Atlantide, l'umanità, ci dice Rudolf Steiner «era guidata da uomini che traevano la loro sapienza da una sorgente sovrumana. Erano venerati come messaggeri degli dèi, ciò che realmente erano. Furono questi uomini a istruire i re dell'Atlantide. Si diceva che questi istruttori avessero rapporti con gli dèi, ciò che era vero. Tutto quello che succedeva nei templi di Atlantide era inaccessibile al popolo. E le intenzioni delle loro guide non gli erano molto piú comprensibili. Gli insegnamenti di costoro dovevano dunque essere concepiti in una forma diversa da tutte le altre.
La lingua con la quale gli dèi parlavano ai messaggeri non aveva niente di terrestre. Essi apparivano loro in nubi di fuoco per dire loro come dovessero guidare gli uomini. I messaggeri degli dèi potevano ricevere queste rivelazioni perché erano, essi stessi, i piú perfetti tra i fratelli umani. Nelle loro precedenti vite avevano già raggiunto un alto grado di sviluppo. Potevano essere chiamati spiriti superiori sotto sembianza umana, ma la loro vera patria non era certo la Terra.
Questi spiriti-guida, questi messaggeri degli dèi, guidavano gli uomini senza indicare loro secondo quali princípi li dirigevano. Infatti, prima della quinta razza di Atlantide, da cui sarebbero discesi i primitivi Semiti, gli uomini non avrebbero potuto capirli. Il pensiero nelle loro menti non era ancora stato preparato. Fino a quel momento gli dèi avevano guidato gli uomini tramite i loro messaggeri. In seguito gli uomini dovevano imparare a conoscere l'essenza degli dèi e a considerare se stessi come gli esecutori della provvidenza».

da: E. Schuré, I misteri di Atlantide e delle civiltà scomparse,
Messaggerie Pontremolesi, Milano


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