L'archetipo Anno III n. 7, Maggio 1998
Poesia




LA MADRE

Un tuono cupo segue a un lampo, e maggio perde trine di acacie, spegne il cielo
nelle pozze serene, scuote nidi,
foglie malcerte lacera sui rami,
poi le rapisce in turbini di vento.

Ha una pietà, la terra, senza fine,
tutto riceve, tutto abbraccia e culla
in un tiepido amplesso, un dormiveglia
scandito da un profondo mormorio
che dal grembo instancabile promana.

Nulla perisce a quel segreto canto.
Malgrado il buio e marcescente limbo
la morte si fa vita, il seme fiore,
si sublima ogni linfa. Dalla umana
sorte di fango e pianto nasce amore.

BARRIERA DEL SUONO

In un estremo slancio passeremo
l'assordante confine, lacerata
la sonora membrana, verrà schiuso
ai nostri occhi il regno del silenzio.
Spento il brusio del mondo, rarefatta
ogni voce, nel vuoto senza tempo
dove principio e termine si uniscono,
esultando in ascolto rivedremo,
vibratile sorgiva epifania,
la Parola che tace per esprimersi
e immobile restando il tutto muove.

Fulvio Di Lieto

La poesia di Fulvio Di Lieto


Torna al sommario