Nella leggenda di San Galgano si respirano
tutte le atmosfere di un roman de geste e vi si trovano gli
elementi che richiamano il ciclo di Artú e della Tavola Rotonda.
Allo stesso modo, la località dove sorge la diruta abbazia cistercense
del XIII secolo, dalle pure forme gotiche, rimanda a un paesaggio dell'Inghilterra
o della Francia settentrionale piuttosto che a quello della campagna toscana
dalla quale emerge la breve altura di Monte Siepi, tra Massa Marittima,
Siena e Volterra. Qui il cavaliere Galgano – che alcune versioni della
leggenda identificano con Messer Galvano, nipote di re Artú – guidato
dalle visioni dell'Arcangelo Michele, iniziò la sua vicenda mistica
piantando la spada nella viva roccia quale simbolo di rinuncia alla vita
guerresca.
Monte Siepi perciò, con i resti della Rotonda, primo romitaggio
di Galgano, diviene per certi aspetti uno dei "Centri del Mondo", vale
a dire uno di quei luoghi di elezione attraverso i quali la divinità
si collega alle vicende umane e incita l'uomo a liberarsi dalla pania della
materialità e della passionalità. È stato per secoli
un santuario micaelita che ha richiamato vaste schiere di pellegrini. |