L'Archetipo Anno III n. 5, Marzo 1998

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Marzo
Il Segno del Mese: Pesci

La prima relazione fra la regione zodiacale dei Pesci e l'essere stesso dell'uomo può diventare piú comprensibile per noi se prendiamo in considerazione quanto segue. Il livello di evoluzione a cui si trovava l'uomo quando, nel mezzo dell'epoca Iperborea, il Sole si separò dalla Terra, è legata all'immagine del pesce. Allora il sole non splendette piú spiritualmente dall'interno degli esseri terrestri, ma li illuminò soltanto dall'esterno. Questa situazione viene descritta da Rudolf Steiner con le seguenti parole: «Venne poi il momento in cui il Sole si staccò dalla Terra. Egli se ne separò e la sua luce ricadeva dall'esterno sulla Terra. All'interno dell'uomo allora si fece buio. Era l'inizio della sua evoluzione verso quel punto dei tempi futuri, in cui dovrà ritrovare dentro di sé lo splendore della luce interiore. L'uomo doveva imparare a riconoscere con i suoi sensi esteriori gli oggetti della terra. Egli evolverà fino al punto in cui al suo interno nuovamente arderà e risplenderà l'uomo superiore, l'Uomo-Spirito. Dalla Luce, attraverso le tenebre, alla Luce, questo è il percorso dell'evoluzione dell'Umanità. Il Pesce simbolizza proprio questa evoluzione. Le Forze della regione dello Zodiaco che gli corrispondono irradiavano i loro influssi quando l'Essere del Cristo lasciò la Terra insieme al Sole. Ed esse saranno di nuovo attive quando nell'uomo, che avrà conquistato con dura lotta nell'oscurità dell'anima la libertà individuale, inizierà a sorgere nuovamente il Sole Spirituale interiore; quando il Cristo, unitosi all'evoluzione della Terra attraverso il mistero del Golgota, progressivamente risveglierà nell'anima umana l'uomo superiore solare. Soltanto con l'inizio del suo risveglio l'umanità si avvierà a divenire la Decima Gerarchia, si avvierà sulla via di realizzazione di quella meta che le è predestinata dall'Universo. L'inizio di questa epoca cade precisamente ai giorni nostri, che sono di nuovo sotto il segno dei Pesci; l'umanità, sotto la direzione dell'arcangelo Michele che la guida attualmente, deve gradatamente giungere all'esperienza eterica del Cristo, come Sole interiore dell'anima. Perciò il simbolo dei Pesci presso i primi cristiani indica non soltanto l'epoca in cui il Cristo lasciò la Terra insieme al Sole, ma anche, in modo profetico, quel tempo in cui il Cristo risplenderà nuovamente come un Sole nell'anima dell'uomo, ormai libero e pienamente cosciente. Allora il Cristo stesso condurrà quell'anima al suo supremo scopo, diventare Decima Gerarchia, permettendole di nuovo, ma questa volta in modo pienamente cosciente, di entrare a far parte, come anello conclusivo in qualità di Decima Gerarchia, del grande tutto delle Gerarchie. Ritroviamo cosí l'Alfa e l'Omega di tutta l'evoluzione umana nel segno dei Pesci, segno che esprime la vera essenza dell'essere umano, l'Anthropos. Perciò nelle scuole esoteriche o nelle comunità dove si aveva coscienza di questa futura destinazione dell'umanità, e dove si cercava la strada per realizzarla, si incontra sempre il simbolo dei Pesci. Per esempio: i discepoli piú vicini al Cristo Gesú erano pescatori, perché dovevano costituire il primo embrione della futura umanità come Decima Gerarchia. «Il Cristo Gesú attira verso di sé tutti coloro che 'cercano pesci'. Perciò tutti i suoi primi Apostoli erano pescatori», dice a questo proposito Rudolf Steiner. A questo alludono le parole del Cristo medesimo, quando si rivolge a Pietro dicendo: «D'ora in poi sarai pescatore di uomini». (Luca 5,10). In questo senso va compreso il fatto che nella tradizione esoterica cristiana il custode del Graal riceveva il nome di Re Pescatore (Fischerkönig).

(R. Steiner, cit. in S.O. Prokofieff, Le dodici notti sante e le gerarchie spirituali,
Ed. Arcobaleno, Oriago di Mira 1990)


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