
Il
Bodhisattva Maitreya nell'iconografia dell'antico Tibet
La tradizione pittorica tibetana
si è essenzialmente espressa nell'iconografia a soggetto religioso
illustrata su particolari tele di cotone o seta dette tanka. Gli
artisti, monaci lamaisti, adoperavano per la loro realizzazione colori
vegetali a tinte vivaci. Le tanka venivano usate durante le processioni
religiose come stendardi, oltre a venir esposte nei templi buddisti per
il culto e sugli altari domestici come oggetti devozionali. Oltre al Buddha,
tutti i Bodhisattva venivano riprodotti, ognuno con positure e attributi
codificati. Il Bodhisattva Maitreya (byams-pa) veniva raffigurato
seduto con le gambe incrociate in atteggiamento Sattvâsana,
con in mano il fiore che è il suo simbolo, il Nâga-kesara
o Nâga-puspa, bianco con il centro giallo, e la sciarpa che
da una spalla scende ad annodarsi sotto la vita e si divide in due bande.
È l'unico Bodhisattva che può talvolta essere rappresentato
con una gamba poggiata in terra o anche seduto all'occidentale.
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Il Bodhisattva è
colui la cui essenza (sattva) è la "perfetta Illuminazione"
(Bodhi) e che, giunto alla soglia del Nirvana, sceglie di non entrarvi
per tornare fra gli uomini e divenirne guida sulla via della conoscenza.
I Bodhisattva sono dodici e si avvicendano nel compito di dirigere tutta
l'evoluzione della nostra Terra. Possiamo immaginare i dodici maestri seduti
in cerchio in contemplazione del radioso centro in cui risplende il tredicesimo.
«Da questo tredicesimo fluisce tutto quello che gli altri dovranno
poi insegnare. Essi sono i maestri, gli ispiratori; il tredicesimo, nella
sua stessa entità, è l'oggetto dell'insegnamento degli altri
dodici. Di epoca in epoca essi parlano di lui, rivelandolo. Questo tredicesimo
è quello che gli antichi risci chiamavano Visva Karman, e che Zaratustra
chiamò Ahura Mazdao; è colui che noi chiamiamo il Cristo.
Egli è il condottiero e la guida dei Bodhisattva; e il loro intero
coro annunzia la dottrina del Visva Karman, la dottrina del Cristo»*.
Quando il Bodhisattva, al termine della sua opera, assurge alla dignità
di Buddha, non si incorpora piú sulla Terra in veste fisica. Dopo
il Buddha Gautama Sakyamuni, il Bodhisattva dei tempi attuali è
il Maitreya, o "l'Amorevole", considerato nel Tibet il fondatore delle
Scuole tantriche. Secondo la tradizione, egli fu incaricato della sua missione
dallo stesso Buddha Sakyamuni in una visita da questi compiuta nel cielo
Tusita ove il Maitreya risiede.
*R.
Steiner, Il Vangelo di Luca, Ed. Antroposofica, Milano 1978
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Miroku
Bosatsu
(Maitreya)
statua
lignea giapponese del IX sec.
Il
trasfigurativo di Sagramora
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