Gli alberi antichi, se tagliati, scoprono
all'interno del tronco dentellate
circonferenze, una per ciascuno
degli anni che la pianta maturò
nel corso della vita: si dipartono
dal durame segreto alla corteccia
i portentosi anelli, testimoni
delle vicende cui partecipò
la verde linfa: vortici, tempeste,
folgori ardenti, furie d'alluvioni.
Ogni colpo di vento registrato
con zelo cronologico nel legno.
Uguali agli occhi, se diviso, il cuore
rivela i punti dove ancora dolgono
i nodi mai leniti degli amori
inconfessati e schivi, delle attese
tradite, delle inutili speranze.
Sugli interni arabeschi circolari
i segni di parole che ferivano,
e di quelle non dette che lasciavano
smarriti in un deserto di silenzio.
Ma gli occulti diagrammi vegetali,
nei loro variegati itinerari
tracciati in tondo, giorno dopo giorno,
non riportano i frutti delle offese,
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delle dure stagioni e di amarezze
pienamente vissute in ogni fibra:
i cristalli aromati che le resine
stillano dalla scorza, le preghiere
sussurrate nel buio foglia a foglia
dalle chiome solenni tese al cielo
negli alti soliloqui con le stelle.
Dall'anima, cosí, dove si alternano
ansie e tormento, nasce e si propaga
la pura essenza in armonia felice,
e sulla bocca rifiorisce il canto.
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