L’archetipo Anno III n. 12, Ottobre 1998
Poesia


La Fonte di Mercurio e la Valle delle Camène a Roma

                           VOCI PERDUTE

Qui dove un tempo fu mistero e il sacro
connubio d’acque con le foglie e il cielo,
a noi, sedotti da un richiamo, vale
dirimere tristezza per l’offesa
verginale bellezza, dissipare
il dolore dell’anima ferita
dall’aspro canto chiuso nei crudeli
pentagrammi dei rovi, e le fontane
mute o sepolte, e voi grave memoria,
vilipeso candore, voci arcane
perdute nella gloria del tramonto,
arso, febbrile rogo. Vi si gettano
alberi scompigliati proiettando
ombre nere sull’erba scarsa. Invano
auscultano la terra, se mai suono
di voi ritorni a sublimare il mondo.

Fulvio Di Lieto

La poesia di Fulvio Di Lieto

[N.d.A.: alcuni termini "forti" della poesia, come offesa, ferita, aspro, crudeli, vilipeso, sono giustificati dallo stato di degrado e abbandono in cui versa oggi quella che fu la Valle delle Camene: rifiuti, vegetazione incolta, parcheggio incontrollato, aggressione vitalistica all’ambiente da parte di sportivi, eccessiva invadenza canina ecc. L’autore non intende sollecitare da parte delle laiche autorità un recupero dell’area un tempo sacra e misterica. Chiede piuttosto ai lettori un pensiero positivo affinché Forze piú alte e fattive intervengano nei loro modi e secondo le loro cadenze temporali a operare il recupero di uno dei siti arcani piú illustri tra i tanti che lo scenario italico possiede]
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