L’Archetipo Anno IV n. 8, Giugno 1999

MITI

  MANU, LA VITA DOPO IL DILUVIO

Secondo la tradizione post-vedica, Manu, che in sanscrito vuol dire “uomo, ovvero colui che pensa”, era un grande rishi (saggio) devoto praticante della bakti (opere di devozione e austerità). A lui è attribuita la stesura del Manavadharma-shastra, un codice di etica sociale e religiosa, anche noto come Codice di Manu, o Legge di Manu.
Si racconta che un giorno, mentre egli meditava sulla riva di un ruscello, un pesce emerse dai flutti e gli parlò, implorandolo di salvarlo da un altro pesce piú grande che lo inseguiva per divorarlo. Manu, pietoso, tirò fuori dall’acqua la straordinaria creatura in difficoltà e la pose in una giara. Di lí a poco però il pesce cominciò a crescere e il recipiente non riusciva piú a contenerlo. Manu allora raggiunse il Gange e ve lo gettò. Ma ben presto anche il fiume sacro si rivelò insufficiente a contenere il pesce divenuto gigantesco. Manu allora, con estrema pazienza, lo portò al mare, e qui finalmente il pesce trovò la sua dimensione. A dimostrazione di gratitudine, il pesce, prima di lasciarlo, gli rivelò di essere il dio Vishnu in persona, e gli predisse che un grande diluvio si sarebbe abbattuto sulla Terra distruggendola. Gli ordinò pertanto di costruire un’arca e di mettervi dentro sette tra i piú devoti rishi e i semi di tutte le cose esistenti, benigne secondo la tradizione vedica. Cosí fece Manu, e il diluvio si scatenò, cancellando tutte le forme di vita. L’imbarcazione però reggeva alla furia delle onde navigando sicura, trainata nell’incontenibile alluvione dal portentoso pesce. Il diluvio si protrasse per lungo tempo, ma alla fine si placò, e l’arca dolcemente si adagiò sull’Himalaya. Manu e i sette savi uscirono quindi all’aperto. Grado a grado che le acque si ritiravano, essi discendevano a valle, spargendo le sementi stivate nell’arca, procedendo cosí alla rinascita della natura. Raggiunta la pianura, Manu celebrò un sacrificio, offrendo agli Dei il “latte purificato”. Da questa cerimonia votiva nacque per prodigio una donna, che dichiarò di essere sua figlia: attraverso di lei il genere umano avrebbe ripopolato la Terra.

Leonida I. Elliot

 

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