L’Archetipo Anno IV n. 12, Ottobre 1999

ASTROLOGIA

 

ECLISSI ED EVOLUZIONE

In coincidenza con l’eccezionale evento astronomico dell’11 agosto scorso, l’eclisse totale di sole, molto si è parlato di Nostradamus, l’enigmatico astronomo cabalista nato a Salon de Provence oltre quattro secoli fa, e della quartina 72 del decimo Libro delle Centurie, in cui è scritto che “un gran re del terrore verrà dal cielo nel settimo mese del 1999 a resuscitare il Gran Re d’Angoulmois, e prima e poi Marte regnerà”. La conoscenza astronomica di cui certamente era in possesso consentiva a Nostradamus, astrologo e medico alla corte del re di Francia Carlo IX, di calcolare, con l’approssimazione giustificata dagli strumenti del tempo e dagli scivolamenti e scarti cronologici, l’avvenimento di un eccezionale fenomeno celeste che si sarebbe verificato proprio nel periodo tra luglio e agosto del 1999. In effetti, oltre all’interposizione della luna tra il sole e la terra, un altro accadimento straordinario ha avuto luogo: i pianeti del sistema solare hanno formato una perfetta croce planetaria, ponendosi sotto i quattro segni fissi dello Zodiaco: Toro, Leone, Scorpione (Aquila) e Acquario (Uomo). Questi quattro simboli, oltre a rappresentare i quattro evangelisti (Matteo-Uomo, Marco-Leone, Luca-Toro e Giovanni-Aquila), compaiono anche, nella visione apocalittica di Giovanni, presso il trono dell’Altissimo e stanno ad indicare la trasformazione fisico-animico-spirituale dell’uomo nelle varie epoche della sua evoluzione.
Caratterizzando queste quattro figure, Rudolf Steiner ci parla delle varie fasi di tale processo evolutivo umano*: «Tutto quanto agí sull’uomo durante l’epoca lemurica è affine a ciò che diede forma ai ruminanti e che l’esoterismo riunisce nell’immagine del Toro. Tutto questo cominciò nell’epoca lemurica a sviluppare il suo influsso sull’uomo e intervenne allora agendo nella configurazione umana come dall’interno della terra verso la superficie. …A poco a poco s’intromisero nell’organizzazione umana altre forze dall’interno della terra. Sono le stesse forze che esercitarono il loro influsso particolare sull’altra serie di mammiferi, e che vengono riassunte nell’esoterismo sotto il nome di Leone. Queste forze intervennero un po’ piú tardi nell’evoluzione terrestre.
…Le forze che nell’epoca atlantica si unirono a quelle sgorganti dalla terra agirono da fuori, …dallo spazio cosmico. Per farci un’idea di queste forze, dobbiamo chiederci in quali entità terrene, fluendo sulla terra come provenendo dallo spazio celeste, esse agirono in modo particolare, senza essere turbate da altre forze. Anche qui si possono indicare determinate entità attorno a noi di cui si può dire che in esse le forze taurine e leonine, provenienti dall’interno della terra, erano attive al minimo, erano molto deboli; di contro agivano in esse quasi esclusivamente le forze che dallo spazio universale scendevano per operare sulla terra e si inserivano nella sua sostanza. Sono gli esseri che appartengono al regno degli uccelli. Tali forze vengono riassunte esotericamente sotto il nome di aquila.
Se ora pensiamo alle forze che vengono ad espressione soprattutto nella conformazione del mondo degli uccelli, armonizzate nell’uomo con le forze leonine e taurine, cosí che tutto questo si inserisca nell’originaria figura spettrale o umbratile, in tale armonizzazione abbiamo come risultato l’attuale figura umana.
…Supponiamo ora che un periodo di civiltà come ad esempio quello dell’antico Egitto abbia inteso presentare l’evoluzione umana, la grande domanda enigmatica dell’evoluzione umana, in tal caso l’uomo, l’originaria figura umbratile umana giunta come risultato dall’evoluzione di Saturno, Sole e Luna, sarebbe dovuta rimanere invisibile. Uscendo dall’invisibile, avrebbe allora dovuto formarsi un insieme costituito dalle figure di toro e di leone e con ali dell’aquila o di ogni altro uccello. Se ricordiamo la figura della Sfinge nel suo complesso, che ci presenta il grande enigma del divenire umano, abbiamo realmente quel che presentava una civiltà chiaroveggente, consapevole interiormente di quale fosse la condizione dell’umanità. Quanto nella Sfinge appare separato, è intimamente intrecciato nella natura umana. Si può dire che per lo sguardo chiaroveggente la figura umana risulta in un modo molto particolare. Osservando infatti chiaroveggentemente la Sfinge, davvero composta da una figura di leone unita a una figura di toro con ali d’uccello, e completandola con la figura umana spettrale o umbratile che rimane sullo sfondo, intessendo le figure intimamente l’una nell’altra, ci si presenta la figura umana: abbiamo quel che oggi è l’essere umano. La coscienza chiaroveggente non può quindi guardare una sfinge, che di primo acchito non ha niente di simile all’uomo, senza dirsi: tu sei ... io stesso».

Nasce proprio dall’Io dell’uomo, e dal suo collegamento con l’Io solare, la possibilità di resurrezione di questo martoriato pianeta. Come nella sinistra profezia delle Centurie, Marte effettivamente “prima e poi” sta regnando, attraverso sanguinose guerre, violenze e follie umane, cui si accompagnano sconvolgimenti climatici e tellurici. La scienza cabalistica di Nostradamus, lontana dalla rivelazione cristica, sembra fornire un’interpretazione negativa dell’evento straordinario dello scorso agosto, ma la Scienza dello Spirito ce ne può fornire una diversa chiave di lettura: un segnale di rinnovamento, di metamorfosi planetaria, la “porta del Sole” che si apre sul nuovo Millennio. L’età in cui l’uomo, se si affiderà non piú al re del terrore ma al Re di salvezza, il Cristo tornato in veste eterica sulla terra, potrà compiere in serenità e armonia l’opera di autosublimazione. Non a caso la quarta figura della visione di Giovanni ha sí le fattezze umane ma rappresenta anche un angelo, poiché al termine del processo evolutivo l’essenza umana dovrà divenire angelica.

Leonida I. Elliot

* R. Steiner, Meraviglie del creato, prove dell’anima, manifestazioni
dello Spirito
, IX conferenza, Editrice Antroposofica, Milano 1993.

Immagini:
- Cristo in Maestà Miniatura su pergamena tratta
dal Gero Codex, anno 969, Biblioteca Darmstadt
- La grande Sfinge di Giza

 

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