L’Archetipo Anno IV n. 12, Ottobre 1999
I Quaderni

RICOSTITUZIONE DELLA COPPIA SUPERUMANA

Tutto ciò a cui tende l’uomo dall’origine è la reintegrazione dello stato edenico: tutto lo spinge fin dal principio a questo. Che cosa è questo: è un lasciare via via tutto, un non tendere piú a nulla, un essere dall’essenza, un sorgere dal nulla, un raggiungere il nulla, per nascere. Un morire voluto, per essere: uno sprofondare in sé per ritrovarsi, un non temere alcuno sprofondamento, uno scendere fino all’ultimo con infinito coraggio. Al livello ultimo la forza risorge. Risorge nell’amore cosmico.
Non v’è altra forza che il Sacro Amore, o la volontà d’assoluto. Ma tale volontà d’assoluto, portata a sua ultima istanza, non può non sboccare in una riconsacrazione dell’amore.
Comprendiamo allora il senso della poesia dedicata dal Dottore a Marie Steiner, sul rapimento della Iside-Sophia da parte di Lucifero. L’Iside-Sophia ritrovata è l’amore adamantino, l’elemento originario. Occorre ritrovare nella figura di luce dell’altro la musica di cui ogni piú alta musica terrena è la nostalgia.
Questa noesis si svolge di pari passo con il potere ideale assoluto, quello capace della risonanza piú segreta. È la terapia continua del male del mondo, della vita fisica, del corpo e dell’anima, lo slancio possente della donazione reciproca, ossia della ridestantesi forza dell’anima.
Esiste il giardino della lieta speranza, e accanto la rocca possente della volontà: un unico sentiero conduce dal piano della sacra aspirazione alla creazione secondo il Divino che si è capaci di accogliere in sé.
Ma gli eventi incalzano: la lotta per il Graal è serrata. Gli avversari hanno teso tutte le insidie: perciò non c’è tregua nel combattimento. “Il Graal si conquista con le armi alla mano”, avverte Wolfram von Eschenbach.
Il còmpito della Conoscenza e l’eroica vocazione dell’anima, ascendente in ogni momento del giorno, si fondono con la necessità profonda dell’amore unico e universo. È una sola vita dell’anima: il giungere ogni volta al confine dell’intelletto riflesso, per respirare secondo perennità, e il realizzare il Sacro Amore: sono un’operazione sola. Sono un’identità.
Tutto è una preparazione per la venuta del nuovo tempo. È importante preparare la gioia del tempo in cui lo Spirito comincerà a prevalere: solo allora si potrà afferrare il senso reale di tutte le prove presenti. Ora è necessaria la grande dedizione, l’assoluta vocazione, nella calma che è da sé: un lasciar essere il mondo e il proprio essere, cosí che la Forza-Christo fluisca.
Approderemo allora all’isola della vita, ove è il nobile Castello del Graal, il luogo della Luce restituita alla vita dal Redentore.

Massimo Scaligero

(M. Scaligero, Manoscritti inediti, Quaderno XIV, settembre/ottobre 1969)
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