L'ERA DEI NUOVI MISTERI
UN PROFETA DELL'EPOCA VENIENTE

È tempo di ricordo interiore, di nostalgia, di memoria spirituale, di ricostruzione dell’archetipo dell’Uomo universale.
Un cavaliere, solitario e fiero, si staglia nel panorama del ’900; conquista, sulla scia di Rudolf Steiner, vertici meditativi inesplorati, vette spirituali inaccessibili, correnti interiori inafferrabili da un essere umano. La sua intangibilità adamantina - chiarezza trasparente di fonte sorgiva, poesia novella di un mondo di meraviglie e di favole - alimenta la radice della speranza, corrobora la certezza di un cosmico evento.
Massimo Scaligero, il cavaliere audace, è il profeta di queste verità, è l’apostolo fervido della lealtà e della fedeltà, è il donatore inesauribile dell’Amore. Entusiasmo e calore del pensiero si fondono in lui per elargirci una gioia sovrasensibile, la gioia del miracolo, della percezione pura del vivente unita al culto perenne del sacro.
Nella ristretta, ma potente, schiera degli aiutatori dell’umanità, Massimo Scaligero coopera a rendere luminose le nostre affannose giornate, accende i nostri opachi pensieri, scioglie i nodi spirituali dell’anima soffocata dalla psiche. È un appoggio per un mutamento di visione, per una esperienza di libertà, verso l’extrasensibile, verso il Cristo eterico.
Entusiasmo, calore, pensiero vivo, serietà del rito meditativo, questo ci insegna Scaligero, il Maestro interiore, la luce di Occidente, il realizzatore dell’impossibile.
Non si può dimenticare Massimo, si può solo tradirlo per insufficienza interiore. Ma, anche tradendolo, in un concetto, in una imagine, in una pagina della sua opera, rievocati con l’ardore della volontà, ritroviamo sempre fiducia nello Spirito, la forza del pensiero.
Ritentiamo instancabili, con dedizione, con coraggio, e ci sarà donato il Pensiero vivente.
In questa sconvolgente mediocrità, in questa palude in cui sguazziamo, disperati, confortati fiocamente dai deboli bagliori di un’arte del pensiero ormai consunta, alziamo lo sguardo verso l’Artista sommo, il dominatore del Pensiero vero. Non è troppo tardi per ripartire; non lasciamoci ingannare da torbidi edonismi, da tremule illusioni, da grigi fantasmi che si confondono con l’oscurità. Riempiamo di contenuto la civiltà dell’avvenire di cui Scaligero è portatore e costringiamo la Terra, con dolce violenza d’amore, ad accogliere, insieme a noi, la potenza cristica della Resurrezione. I nostri microcosmi, irradianti fraternità, saranno i fari di questa nuova civiltà. Per l’operazione interiore, prodotta da una nuova Alchimia, il momento è già venuto. Il Mondo Spirituale trepida nell’attesa di un Uomo risvegliato dal sonno cosmico corruttore.
Affissiamo lo sguardo verso il Sole interiore, impugniamo la spada della conoscenza: la battaglia dell’autocoscienza è in corso. Lasciamo cadere le scorie del passato, le false magie, i flebili orientalismi insieme con le arbitrarie filosofie e gli incompleti pensieri. Apriamo a dismisura le ali possenti del pensiero. Non ci arrendiamo all’apparenza, non ci pieghiamo al dolore senza speranza. Nella civiltà prossima ventura, coltiviamo l’arte della concentrazione interiore, della fantasia morale, della Intuizione.
Solo cosí si può onorare Massimo, solo cosí si può meritare il dono del suo sorriso nell’armonia del sorriso degli Dei.

Amedeo