Alla fede
son possibili tutte le cose. Gli scettici ridono della fede e si vantano
di aver da essa liberato la mente.
La verità
è che la fede è una possente macchina, un potere enorme che
può compiere qualsiasi cosa. Poiché la fede è il patto
o l’impegno tra la parte divina dell’uomo e il suo minor sé.
L’uso di
questa macchina è necessario per poter ottenere la conoscenza intuitiva:
poiché se un uomo non crede che tale coscienza esista in lui stesso,
come può pretenderla e usarla?
Senza di
essa egli è piú impotente di un pezzo di legno od altro resto
di naufragio in balía delle grandi maree dell’oceano. Quel legno
e quei resti sono veramente portati qua e là, e cosí dai
casi della fortuna può esserlo un uomo. Ma tali avventure sono puramente
esterne e di pochissima importanza. Uno schiavo può esser trascinato
per la via in catene e pur serbare l’animo calmo di un filosofo, come fu
ben manifestato nella persona di Epitteto. Un uomo può possedere
ogni bene mondano ed essere, in apparenza, padrone assoluto del proprio
destino, eppure non conoscer pace né sicurezza alcuna, poiché
nel suo interno è scosso da ogni influsso di pensiero che lo tocca.
E queste mutevoli maree non solo travolgono l’uomo qua e là corporalmente,
come un pezzo di legno alla deriva; ciò sarebbe nulla. Esse entrano
nelle porte della sua anima e la sommergono e la rendono cieca, squallida
e priva di ogni stabile intelligenza, cosí che da ogni fuggevole
impressione riman tocca.
dai
Commenti a La luce sul Sentiero,
trascrizione di Mabel Collins, Ed. Alaya, Milano 1951
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