Il 29 settembre il calendario
segna: S. Michele Arcangelo. Per la maggior parte degli uomini, questo
è un giorno come tutti gli altri. L’uomo moderno ha perso perfino
il senso del giorno festivo. La festa gli serve per astenersi dal lavoro
e per pranzare meglio del solito. Non cosí era per gli uomini dei
tempi antichi. Il giorno di festa aveva in altri tempi lo scopo di ricordare
l’appartenenza dell’umanità ai Mondi Spirituali. Festa significava
rammemorare l’esistenza degli Dei; offrir loro preghiere, chiedere la loro
protezione. Dalle feste si riceveva un impulso immediato per agire in modo
giusto nei giorni dedicati al lavoro.
Poiché per S. Michele la
tradizione non spinge l’uomo a fare banchetti e ad astenersi dal lavoro,
questo giorno passa del tutto inosservato.
Per coloro invece che hanno accolto
nei loro cuori la Scienza dello Spirito antroposofica, il giorno di Michele
Arcangelo è una delle piú grandi feste spirituali e come
tale, in ogni parte del mondo dove battono cuori di fedeli discepoli dello
Spirito, essa viene ricordata e celebrata.
…L’uomo non è solo nel
mondo. Il legame che lo unisce ai Mondi Spirituali non si spezza mai. Noi,
benché viventi nel mondo della realtà fisica, siamo Esseri
spirituali in comunione indissolubile e perenne con altri Esseri spirituali.
Ogni uomo è accompagnato dal suo Angelo custode. L’Angelo lo guida
e lo ispira; l’Angelo lo conduce per le vie del suo destino. Ogni notte,
quando ci addormentiamo, entriamo nei Mondi Spirituali. Là incontriamo
il nostro Angelo e ci intratteniamo con Lui con la stessa immediatezza
con la quale nel mondo dei sensi parliamo e trattiamo con gli altri uomini.
I colloqui notturni con l’Angelo non entrano nella nostra memoria, ma restano
tuttavia impressi nel nostro essere e costituiscono la nostra vera e obiettiva
volontà. Giorno per giorno il nostro destino si conforma secondo
le decisioni che noi stessi abbiamo preso di notte nei Mondi Spirituali
in comunione con il nostro Angelo.
Gli Angeli sono le guide spirituali
dei singoli uomini. Allo stesso modo gli Esseri spirituali che gerarchicamente
stanno di un grado sopra gli Angeli, cioè gli Arcangeli, guidano
e dirigono i singoli popoli. Ogni popolo si differenzia dagli altri popoli
per il contenuto della sua anima collettiva, per le qualità interiori
ed esteriori che lo caratterizzano, per il suo linguaggio, per il suo destino.
In tutto ciò si manifesta l’Arcangelo.
Gli Esseri spirituali che stanno
al di sopra degli Arcangeli si chiamano, nella terminologia cristiana,
Principati. I Principati sono Esseri spirituali tanto alti che possono
coordinare l’attività degli Arcangeli in modo che ogni popolo sia
in giusta relazione con gli altri popoli e dia il suo contributo alla complessiva
evoluzione dell’umanità nella forma e nell’epoca piú convenienti.
Ogni grande periodo evolutivo
dell’umanità si svolge attraverso sette epoche. Per quanto riguarda
la nostra evoluzione postatlantica, sappiamo che essa abbraccia sette epoche:
l’epoca paleoindiana, l’epoca paleopersiana, l’epoca egizia, l’epoca greco-latina,
la presente quinta epoca germanica e le due future, la sesta epoca russa
e la settima epoca americana. Ogni epoca di cultura è profondamente
diversa da tutte le altre. Per rendercene conto, basta che pensiamo quali
erano le condizioni di vita sulla Terra mille anni fa e quali sono oggi.
Il contrasto è cosí grande che scuote l’anima. Se risaliamo
ancora indietro nel tempo, troviamo forme di cultura e condizioni di esistenza
che non sono neanche piú accessibili alla nostra comprensione. Nell’antica
Babilonia, per esempio, ora completamente sepolta sotto le sabbie del deserto,
non esistevano i medici; gli ammalati venivano messi davanti alla porta
di casa e i passanti poggiavano le mani sulle loro fronti. In tal modo
gli infermi ricevevano nuove forze e potevano guarire. Tutto cambia da
un’epoca all’altra. Alcuni popoli muoiono, altri sorgono.
Ogni epoca è posta sotto
la direzione di un Principato. Perciò la Scienza dello Spirito chiama
i Principati: Spiriti delle Epoche. Per il fatto che ci sono sette
epoche di cultura postatlantica, che abbiamo già nominato, dobbiamo
riconoscere nell’evoluzione postatlantica l’attività di sette Principati,
di sette Spiriti delle Epoche. Ogni Principato dura in carica 2.160 anni,
che è il tempo che impiega il Sole per spostarsi apparentemente
da un segno all’altro dell’eclittica. Il Principato che regge la nostra
epoca dunque la quinta epoca di cultura postatlantica alla quale diamo
il nome di germanica ha iniziato la sua attività nel 1413. Perciò
la nostra epoca di cultura durerà fino al 3573.
Intorno ad ogni Principato in
carica sta la schiera dei suoi collaboratori in subordine, gli Arcangeli,
ma sette di questi Arcangeli sono in particolar modo i suoi diretti aiutanti,
i suoi ministri. Perciò ogni epoca è retta da un Principato
sotto il quale stanno sette Arcangeli. Ognuno di questi sette Arcangeli
occupa, a turno, una posizione di priorità. Non agisce soltanto
dunque come Spirito del popolo, ma anche come Spirito reggente del tempo
e manda gli impulsi del Principato a tutti i popoli.
Se dividiamo la durata dell’epoca
di cultura (2.160 anni) per il numero degli Arcangeli (sette), otteniamo
un periodo di tempo di circa 300 anni. Ogni epoca di cultura è divisa
in sette tempi di tre secoli. Ognuno di questi sette tempi è posto
sotto la direzione di un Arcangelo che si chiama perciò Arcangelo
reggente del tempo.
Gli Arcangeli, abbiamo detto,
sono sette: Michele, Gabriele, Raffaele, Zaccariele, Anaele, Orifiele e
Samaele.
La nostra quinta epoca di cultura,
svolgendosi per 2.160 anni dal 1413 al 3573, vedrà succedersi ogni
tre secoli le reggenze dei sette Arcangeli.
Ora domandiamoci: quale dei sette
Arcangeli è il reggente del nostro tempo? L’Arcangelo reggente del
nostro tempo è appunto Michele. La sua reggenza è cominciata
nel 1879 e durerà fino al 2188.
Prima di esaminare il significato
della reggenza di Michele, poniamoci delle altre domande: perché
l’umanità deve essere diretta nella sua evoluzione dalle Entità
spirituali dei Mondi Superiori? Perché l’uomo ha bisogno di un Angelo
che lo guidi in ogni passo della vita? Che differenza passa tra un uomo
e un Angelo? In che cosa consiste la superiorità dell’Angelo?
L’Angelo, a differenza dell’uomo,
non è soggetto ad errore, non nutre simpatie o antipatie personali,
non s’abbandona alle passioni, non conosce la menzogna, non può
volere il male. Da ciò si vede la necessità di una guida
per l’uomo, il quale è invece soggetto in massimo grado a ogni possibile
errore e si lascia di continuo trascinare dalle sua passioni. Facciamoci
ancora una domanda: perché l’uomo è tanto imperfetto e l’Angelo
tanto perfetto? Perché l’uomo ha subíto, e l’Angelo non ha
subíto, l’azione del peccato originale.
Immagine: Rilievo dell’Arcangelo Michele sulla pala d’altare
della Chiesa di San Girolamo,
a Volterra (Pisa). Opera del 1501 attribuita a Giovanni Della Robbia
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