Nella terapia musicale, ed artistica in generale, quello che conta soprattutto, oltre al beneficio per la salute che ne può derivare, è la trasformazione volitiva e autocosciente del proprio essere. Questa trasformazione, rispetto ad altre forme di terapia, è radicale e duratura, perché operata a partire dalle forze dell’“Io”. Per questo motivo la musicoterapia si può affiancare armoniosamente alla disciplina interiore (concentrazione, meditazione ecc.) o essere un buon punto di partenza per propiziarla. Se per il paziente l’esercizio interiore, nel senso della Scienza dello Spirito, potrebbe essere un auspicabile coronamento del lavoro musicale, per il terapeuta deve essere un obbligo assoluto. Difatti il lavoro quotidiano sulla propria entità per mezzo di tale esercizio, oltre ad affinare le capacità di conoscenza ed immedesimazione nei riguardi del paziente, porta, attraverso vari gradini, alla capacità dell’“ispirazione”, cioè alla sperimentazione della realtà sonora del creato e quindi alla “melodia cosmica”. Questo risonare del cosmo è l’espressione della Vergine che irraggia dal centro del suo essere lo “Spirito Solare”. Noi possiamo ascoltare questa melodia, partecipare a questa continua creazione musicale nella profonda spiritualità del cuore. La melodia cosmica nel cuore dell’uomo diventa individuale pur conservando il suo carattere universale.
Riguardo a questo tema si possono trovare profondissimi spunti di meditazione nelle opere di R. Steiner e di M. Scaligero. Qui riportiamo solamente due brevi ma fondamentali passi, raccomandando la lettura integrale dei relativi testi. Il primo è tratto da Coscienza d’Iniziato di R. Steiner: «…E si potrà cosí arrivare, non dipende che dagli uomini stessi, si potrà cosí arrivare a tanto, da avere proprio nella musicalità l’impulso-Cristo nella sua vera figura, anche per la manifestazione esteriore…»(1); e il secondo da Ricostituzione della coppia superumana di M. Scaligero: «…È una musica sconosciuta che si fa udire appena, non si lascia afferrare dalla mente, ma chiede il grande silenzio come àmbito del suo risonare: si fa presentire come mistero di ciò che sarà l’amore. È un suono che non appartiene alla Terra, eppur deve risonare nella Terra: questo sarà il compito, sin d’ora, perché l’umano sia redento…»(2).

Consideriamo adesso la seguente correlazione:

arte sociale
euritmia
poesia
musica
pittura
scultura
architettura
Nel loro insieme le sette arti principali creano una completa armonia e danno un’immagine compiuta della realtà umana e cosmica. Come, però, nella disciplina interiore, la cura del centro spirituale del cuore è particolarmente importante, perché da questo dipende anche la giusta attività di tutta l’organizzazione interiore, cosí l’elemento musicale assume una posizione centrale rispetto alle altre arti che, secondo la Scienza dello Spirito, dovranno sempre di piú acquisire un carattere musicale. Questo naturalmente non significa che la musica è superiore alle altre arti, ma che, promuovendone la dinamica profonda, può far sí che, per esempio, uno scultore o un poeta siano, addirittura, piú musicali di un musicista.


Incoronazione della Vergine con Angeli musicanti
di Domenico Ghirlandaio – Duomo di Narni 1486

A questo punto si comprende perché R. Steiner assegna alla musica un ruolo cosí importante, affermando che è l’arte da sviluppare in modo speciale in questa epoca e nel prossimo futuro, e che tra l’altro per mezzo di essa si potranno esprimere in suoni le esperienze della “via iniziatica”, aiutando cosí l’evoluzione spirituale dell’umanità.
La musica che fluirà dal “centro del cuore” avrà grande valore terapeutico, e non solo per il singolo individuo, poiché porterà forze risanatrici in tutto il complesso dell’organismo sociale. Sarà essenziale, “semplice” e nello stesso tempo profondissima e intensa. La sua creazione, come la capacità di ascoltarla, dovrà essere una conquista raggiunta mediante le piú radicali forze dell’anima, portandosi al di sopra delle tanto amate quanto superficiale e nebulose emozioni propinate dall’arte odierna. Si ritornerà gradualmente a dare il piú grande valore soprattutto alla melodia, per mezzo della quale, liberata da costrizioni accademiche ed intellettualistiche, si potrà sperimentare di essere al centro del cosmo, in perfetta sintonia col suo risuonare. Non limitati da una singola costellazione ed un singolo pianeta per volta, come accade nella dimensione del “sistema tonale” che lega la coscienza al pensiero riflesso, potremo sperimentare, nel centro dello zodiaco, la realtà del “pensiero puro”. Cosí la musica acquisterà un valore di concretezza ed oggettività tali da renderla capace di esprimere, sempre in modo artistico e muovendo dal “puro sentire”, la piú profonda conoscenza della realtà.
Considerando questi temi grandiosi ci possiamo rendere conto che quello che abbiamo cercato di portare in queste pagine come terapia musicale e contributo alla conoscenza dell’arte dei suoni è solo una piccola e modesta proposta che, si spera, potrà essere sviluppata in futuro da audaci artisti sperimentatori del sovrasensibile.
Questa speranza diviene certezza quando ci lasciamo compenetrare da parole piene di verità come le seguenti di R. Steiner: «E cosí, in una fisiologia spiritualizzata, che per se stessa dovrà nuovamente avere qualcosa di artistico, si dovrà sempre piú mettere in relazione l’elemento musicale con la costituzione umana»(3).

Luciano Tancredi

(1)R. Steiner, Coscienza d’Iniziato, Ed. Tilopa, Roma
(2)M. Scaligero, Manoscritti inediti, Quaderno VIII, Roma, marzo 1969
(3)R. Steiner, L’essenza della musica, Ed. Antroposofica, Milano

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