IL VOSTRO SPAZIO
er la mia libertà senza limiti
siano salvati gli esseri:
quanti incontrerò sulla terra
e quelli, senza volto,
che il mio amore sfiorerà.
Se l’essere non divenisse amore
quale senso avrebbe il vivere?
Se, libera, non respirassi insieme al cosmo,
come potrebbe lo spirito cantare
la musica dei cieli?
E se l’essere non scorresse sereno
all’unisono con la corrente del tempo,
come potrebbe l’anima guardare
limpida le trasparenze celesti?
ottile bianca betulla
signora di boschi
carichi di neve
d’inverno,
spazzati in autunno
dal vento del Nord.
D’estate
luminosa t’innalzi
nel sole di mezzanotte.
Gnomi ed elfi
ti danzano intorno
e angeli dal cosmo
discendono
sulla tua cima eterea
che lieve ondeggia
nella fresca brezza
del mattino.

esano sullo spazio
le pause del silenzio addormentato,
il tempo lungo di chi guarda fermo
dentro il mondo deserto.

Risale opaco, giorno, dopo giorno,
il fumo spesso; immagine smarrita
di un bagliore lontano, di una luce
chiusa nel sole.

Quando lo Spirito afferra l’anima
anche solo per un attimo, la Luce t’ha sfiorato.
È il principio della morte,
è il principio della vita.

Quando lo Spirito afferra l’anima
tu gli hai dato la possibilità di farlo,
è morta una parte di ego.

Quando lo Spirito afferra l’anima
scioglie di quest’ultima un grumo,
espelle un succo rappreso da tempo.

Quando lo Spirito afferra l’anima
tu cominci a sentirti, allora l’animo tuo
può accennare un timido sorriso.

Nella notte piú lunga
il potente re si è incarnato
e dalle putride tombe
si son levati i suoi servi
uomini non uomini
avversi alla Natura
profeti della vita
di quell’effimero apparire
a cui l’umano ha già affidato
la sua atavica speranza.
In un mondo sperduto
oltre quella soglia
innalzano al cielo la coppa di Arimane
la vita senza vita.
Ma dalle montagne di Pania
nella luce dell’alba
con lo scudo di Febo
e la spada di fuoco
al galoppo discende
il cavaliere divino
e con immagini eteriche
a tutto il mondo rivela
l’inganno subíto.
Inizia la lotta
tra grida e stridori
cataclismi e preghiere
e l’uomo si desta
e una tenebra avvolge
il re infuriato
che con un colpo violento
il cuore trafigge del cavaliere piú puro
e mentre il sangue pervade
la terra ingiallita
tra canti sublimi e musiche alcestie
s’apre il cielo e tra le stelle sale
una nuova pienezza.

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