- La
fisica naturalistica odierna distingue tre stati di
materia soltanto, e questi stati si chiamano stato solido,
stato liquido, e stato gassoso o aeriforme, denominazioni
che tutti conosciamo bene e che rivestono per la nostra
esperienza i caratteri della piú assoluta certezza. Tutti
definiamo il ferro un corpo solido, l’acqua un corpo
liquido e l’aria un corpo gassoso o aeriforme.
- La
scienza spirituale, oltre questi tre stati di materia, ne
distingue anche un quarto, che in ordine di rarefazione
precede tutti gli altri e costituisce per cosí dire il
primordiale stato della materia universale, nel grande
momento cosmico in cui l’universo uscí fisicamente dall’essenza
della divinità creatrice per diventare da universo
potenziale puramente spirituale un universo fisicamente
esistente.
- Questo
primordiale stato della materia è il calore.
- La
nostra scienza fisica non lo riconosce come stato di
materia in se stesso, perché la scienza fisica è
esclusivamente basata sui sensi fisici e sul loro
coordinatore che è l’intelletto, e cosí con questi
sensi fisici non si può più percepire uno stato di
materia che sia puramente calore. Noi percepiamo oggi
bensí delle sensazioni caloriche, ma le percepiamo,
direi, appropriate agli stati piú densi della materia.
- Così
diciamo: l’aria calda, il marmo freddo, l’acqua
tiepida, il ferro rovente ecc. Invece l’Iniziato sa per
esperienza diretta che oltre questi aspetti calorici dei
cosiddetti tre stati della materia, esiste un vero e
proprio quarto stato indipendente della materia, la quale
si presenta come puro e semplice calore.
- Pensate
di poter vivere in immaginazione in un mondo in cui non
esistessero altro che corpi di calore, e che voi poteste
distinguerli l’uno dall’altro soltanto per il variare
della temperatura.
- Supponiamo
ora di avere dinanzi a noi una figura umana della quale
ogni elemento solido, ogni elemento liquido ed ogni
elemento gassoso, siano risoluti in calore. Pensate che
non c’è nulla di visibile, di palpabile, di udibile in
questo uomo di calore, ma soltanto una manifestazione che
voi percepireste come grado di temperatura differente dall’ambiente
circostante. Questa figura umana, composta di null’altro
che di calore, se voi la pensate in modo giusto, dovete
giungere a sentirla cosí ferma e rarefatta che le sue dimensioni
sono molto, ma molto piú ampie delle dimensioni dell’uomo
attuale: tanto piú ampie che l’Uomo di calore si può
concepire della vastità stessa dell’universo, cosicché
non solo i futuri regni animale, vegetale e minerale sono
contenuti potenzialmente in lui, ma anche tutti i futuri
corpi celesti dello spazio cosmico sono composti anch’essi
di null’altro che di calore, tutti al di dentro di lui,
e costituiscono, per cosí dire, i suoi organi di calore; dentro
quest’uomo puramente calorico, proprio dentro di lui, si
troverebbe non solamente che ci sono figure di calore dei
corpi celesti e il disegno calorico dei futuri regni
fisici (solido, liquido e gassoso), ma si troverebbe
bensì che dentro quest’uomo calorico agiscono
anche gli esseri divino-spirituali delle Gerarchie nella
loro essenza spirituale.
- Possiamo
dire dunque che, come gli organi di quest’uomo calorico
sono i corpi celesti di calore, così la sua essenza
spirituale è costituita dagli esseri divino-spirituali.
Abbiamo perciò dinanzi a noi un essere umano di calore il
quale è l’universo stesso, ed è un essere composto di
esseri: esseri di calore dentro i quali agiscono le
entità spirituali.
- Questo
immenso essere umano di calore e di spirito, che è l’universo
stesso, si chiama occultamente Saturno. Abbiamo detto che
già questo stato di calore dell’universo è uno stato
fisico, e in un certo senso si può dire che esso sia il
primo stato fisico per noi concepibile, cioè il primo
stato fisico in cui si è manifestato l’universo
passando da universo increato, o potenziale, allo stato di
universo creato. Questo essere incommensurato, fisicamente
manifestato in solo calore, è il più lontano antenato
dell’uomo fisico quale noi lo vediamo oggi dinanzi a
noi.
- Ma per
poterlo sia pure approssimativamente concepire, badate che
non dovete pensare un essere delimitato intorno al quale
ci sia poi un certo ambiente fisico, comunque questo
ambiente debba concepirsi. No, dovete sforzarvi di pensare
un uomo di calore che abbia le proporzioni dell’universo,
e al di fuori di quest’uomo-universo nessuna altra
manifestazione fisica, nessun ambiente fisico.
- Quest’uomo
incommensurato, questo Saturno, è immerso nel grembo
della divinità spirituale, e al di fuori di lui non c’è
nulla che possa comunque percepirsi fisicamente. Questo
essere Saturno, questo universo saturnio, non dovete
dunque pensarlo come fornito di gambe, di braccia ecc.,
quale un uomo d’oggi, giacché egli non doveva
fisicamente trasportarsi in nessun luogo, né doveva con
le mani afferrar nulla che si trovasse fisicamente fuori
di lui. Perché le cose siano piú facili, potete pensare
una immensa sfera di calore, e nulla al di fuori di essa,
nulla di fisico, ma dentro e fuori di essa gli esseri
divino-spirituali.
- Se noi
volessimo definire questa sfera di calore, non potremmo
definirla altrimenti che dicendo così: l’essenza di
questa sfera di calore è volontà. Il primo progetto, il
rudimento del corpo fisico umano, fu Saturno, cioè un
corpo di puro calore, la cui essenza è volontà. Questa
essenza-volontà fu data in sacrificio appunto dai Troni,
o Spiriti della volontà, perché potesse esistere il
primo disegno del corpo umano. Si può dire che il corpo
umano ha potuto esistere, perché all’inizio primordiale
del mondo i Troni, o Spiriti della volontà, sacrificarono
qualche cosa della loro essenza, e la sacrificarono
esteriorizzandola appunto in forma di calore.
- Questa
sfera di calore non aveva in sé movimento alcuno, ma in
certo modo si può dire che all’interno vibrasse tutta
quanta della spiritualità divina che in lei si specchiava
dal circostante mondo divino-spirituale. E questa
vibrazione all’interno della massa di calore voi non l’avreste
percepita col vostro orecchio oggi, perché era una
vibrazione che solo l’orecchio spirituale può
ascoltare, era la vibrazione della volontà divina quella
che vibrava nella sfera di calore di Saturno. Le potenze
divino-spirituali riflettevano se stesse nella sfera
calorica di Saturno, e questo loro riflettersi verso l’interno
della sfera la faceva risuonare tutta della divina musica
spirituale (Verbo). Ora possiamo dire che, come l’essenza
del calore è volontà, cosí l’essenza di questa
vibrazione spirituale, o musica spirituale, è una certa
tendenza, è la tendenza ad organizzare internamente
questa sfera, o essere di calore; è la tendenza ad
organizzare questo essere di calore in organi piú densi e
a metterli in movimento. Badate bene che è solo una
tendenza ad organizzare e a condensare il calore. Pensate
alle celebri figure di Klauss. Come si formano esse? Si
formano cosí: se prendete una sabbia finissima, o
limatura di ferro sottile, e la distribuite in uno strato
leggero sopra una lastra di metallo isolata, e passate poi
sull’orlo del metallo un archetto di violino, vedrete
che secondo la nota che risuonerà dal metallo la sabbia
si disporrà in figure perfettamente simmetriche e di
differente aspetto a seconda del suono. Tornando a
Saturno, pensate che quel suono non era un suono fisico
bensí spirituale, e che andava a muovere una sostanza
molto meno densa della limatura e della sabbia: andava a
muovere una sostanza di puro calore.
- Le
figure di calore che si formavano in Saturno per effetto
della musica divino-spirituale che lo trapassava e
permeava tutto, erano in perenne mutamento e perciò non
erano vere e proprie figure ma tendenze di figure. Quelle
figure di calore, o tendenze di figure, erano le prime
disposizioni, le prime tendenze alla formazione degli
organi del nostro corpo fisico in proporzioni cosmiche.
Ricordatevi sempre che non si debbono pensare tali cose
attribuendo loro la densità, la materialità pesante con
la quale si presentano oggi i nostri organi: il cuore, i
polmoni, il cervello ecc.
- Si
trattava allora di tendenze all’aggregazione, di
tendenze riguardanti una fisica la cui massima densità
era rappresentata dal calore. Ripeto, non v’erano corpi
gassosi, non v’era aria, e tanto meno liquidi e meno
ancora solidi, ma solo corpi di ca1ore. Tenete ben fermo
inoltre che le dimensioni di questo essere umano, o di
questo Saturno, o di questa sfera unica, erano
incommensurate poiché altro non c’era, e quell’essere
di Saturno o, se vi piace meglio, quella sfera calorica di
Saturno era l’universo, era il macrocosmo.
- Orbene
dentro questo universo-uomo, dentro questa sfera cosmica
di calore, dentro questo macrocosmico uomo di calore,
pensate il formarsi di quelle prime tendenze (solo
tendenze) alla costituzione di giganteschi organi di
calore. Queste tendenze alla formazione di organi, queste
tendenze di calore, sono il primo rudimento di ciò che
noi oggi portiamo in noi come organi fisici del nostro
corpo, cervello, polmoni, cuore ecc.
- Vedremo
in seguito perché da un unico essere fisico di calore, o
Saturno, si arriva via via alla scissione in piú esseri
umani, alla scissione in moltissimi esseri umani in tanti
esseri quanti sono gli odierni uomini. Per ora basti tener
presente questo accenno: gli uomini singoli non c’erano,
ma c’era invece un solo immenso uomo di calore che aveva
dentro di sé le disposizioni, le tendenze a
differenziarsi caloricamente in organi. Questi immensi
organi calorici erano, diciamo cosí, il campo d’azione
delle Gerarchie spirituali alle quali i Troni avevano
sacrificato la loro essenza di volontà, esteriorizzandola
in calore per dare agli altri esseri spirituali un campo d’azione
per la loro attività.
- Questo
stato di cose durò un tempo incommensurabilmente lungo,
poi tutto Saturno fu riassorbito nel grembo divino
spirituale e anche la manifestazione fisica di calore (o manvantara
del calore) scomparve per un lungo tratto, tratto che
occultisticamente si chiama Pralaya, o sonno
cosmico.
- Poi di
nuovo tutto riemerse nella manifestazione calorica, e dopo
una breve ripetizione dello stato Saturno accadde qualche
cosa di nuovo…