- Una persona particolare e
meravigliosa è stata tra noi per molti anni. Affatto nota
all’ufficialità, si potrebbe dire “invisibile”,
silenziosa nel suo lavoro interiore, umile nel suo
procedere, Bianca Maria Scabellone è stata un modello
ideale, un esempio per chi ha avuto il dono di conoscerla
direttamente. Non ha pubblicato libri, non ha tenuto
conferenze nelle apposite sedi antroposofiche, è passata
qui sulla terra lieve come una farfalla, ma ha lasciato un’orma
indelebile. Tale impronta non è certo esteriore, ma per
chi ha saputo accoglierla e riconoscerla è tuttora
presente e viva.
- Un modus essendi che si
è palesato in uno stile di vita pieno di autentico amore
per il suo prossimo, dedizione e donazione incessante a
chi le richiedeva aiuto, consiglio, conforto. Fedeltà,
umiltà e donazione continua allo Spirito. La sua anima
piena di luce risplendeva e riverberava su tutti. È in
questo clima che sorse in lei l’ideale di fondare una
scuola ad indirizzo antroposofico, che riuscí a
realizzare, pur se tra indicibili difficoltà e
contrarietà. Con la stessa dedizione portò a maturazione
nel campo dell’euritmia una conoscenza viva, profonda,
fedele allo spirito del suo fondatore, Rudolf Steiner, e
che seppe trasmettere ad un folto gruppo di euritmiste di
Roma e di altre parti d’Italia.
- Prima di proseguire, portiamo
davanti alla nostra mente quanto il creatore di questa
nuova arte dice per caratterizzarla: «...Se si vuol
penetrare nell’essenza dell’euritmia, bisogna
approfondire l’essere dell’uomo, perché non esiste
altra arte che si serva in modo cosí eminente dell’uomo
nella sua totalità come l’euritmia. …Nessuna altra
arte ha un cosí stretto rapporto ed intimo nesso con l’uomo,
come l’euritmia»(1).
Ciò che caratterizza l’uomo è il linguaggio, la
parola. In tutto il creato l’uomo è la sola creatura
dotata della parola. Nel manifestarsi del linguaggio si
producono vibrazioni nel corpo astrale e nel corpo eterico
che si concentrano nella laringe e «…se disegniamo il
tutto ne ricaviamo movimenti fondati sull’organismo
umano: ne ricaviamo l’euritmia, che viene sempre
eseguita insieme da corpo eterico e corpo astrale mentre
si parla. Non è possibile alcun arbitrio, e viene
soltanto portato nel visibile quanto di solito avviene di
continuo invisibilmente»(2).
«L’euritmia, che appunto rende visibile il linguaggio,
deve essere una creazione autonoma, estratta dall’attività
della laringe umana e degli organi ad essa adiacenti. …Nell’euritmia
l’uomo intero diventa una specie di laringe»(3).
In essa «è l’uomo nella sua totalità che viene ad
avere la funzione di laringe»(4).
La parola originata dalla laringe è vita, forza vivente.
Essa era in origine: «In principio era la Parola…».
- Sappiamo dalla Scienza dello
Spirito che il Verbo, la Parola, è la forza archetipica
creante l’uomo completo nella sua costituzione
eterico-vitale. L’uomo eterico è quindi costituito
dalla totalità dei suoni consonantici e vocalici, dall’alfabeto.
La Parola costituirà invece un frammento, una parte del
corpo eterico umano. L’euritmia è quindi l’arte in
virtú della quale si rendono manifesti entro lo spazio i
movimenti configuranti l’essere del linguaggio;
linguaggio vivente reso visibile.
- E un’euritmia invero molto
speciale, Bianca Maria Scabellone, per noi tutti Mimma,
ebbe occasione di poter imparare durante il suo tirocinio
nella scuola antroposofica di Milano (fondata dalla
signora Mondolfo), intorno agli anni ’50, e dalla
signora Vanna Rizzi-Bianchi (sorella di Pinetta Marconi),
discepola diretta della signora Steiner, Marie von Sivers.
- Un’euritmia particolare,
profonda, precisa, “non arbitraria”, meditativa, che
rispecchia anche quello stile interiore che la comunità
che si è venuta formando intorno alle figure spirituali
del Dottor Colazza e di Massimo Scaligero ha sempre
seguíto.
- In verità, spesso noi allievi
di euritmia ci chiedevamo il motivo per il quale l’euritmia
ufficiale artistica, che vedevamo in spettacoli o lezioni,
ci apparisse cosí diversa dall’euritmia da noi
eseguita. Potemmo accertare ulteriormente che persino
euritmiste della Svizzera o della Germania ignoravano la
nostra euritmia (nella quale è anche compresa l’euritmia
novenale per le donne in gravidanza). Poi finalmente, dopo
molti anni, la risposta è venuta.
- L’occasione fu un breve saggio
della nostra euritmia eseguito a Malsch, in Germania, che
portò come conseguenza l’interessamento di un’euritmista
svizzera, venuta successivamente a Roma per approfondirne
la conoscenza. Sono stati giorni molto importanti, pieni
di entusiasmo, di impegno laborioso, di scambi proficui
che nascevano da umiltà, dedizione e amore per l’euritmia
e lo Spirito. La nostra amica Anne Lise Joos, nel segno
della collaborazione e dell’accoglimento, imparava la
nostra euritmia ed insegnava a noi alcune figurazioni
euritmiche artistiche.
- Dai nostri colloqui si è potuto
far luce sulla natura e sul significato della diversità
non solo di impostazione delle figurazioni euritmiche, ma,
quel che piú conta, sul significato che queste differenze
comportano.
- Siamo cosí venuti a conoscere
con rigorosa esattezza che il dottor Steiner ha parlato di
una ulteriore euritmia, da lui definita “mantrica”,
che è in realtà l’indirizzo che noi seguiamo.
- Ci si potrebbe ora chiedere:
perché questa non è conosciuta? Tale l’ipotesi
possibile: da appunti di euritmia di Mimma, si è potuto
verificare che i testi cui si fa riferimento sono due, il
primo Creazione e collaborazione di Marie von
Sivers e Rudolf Steiner, del 1923, e il secondo Arte
euritmica, nella elaborazione e collaborazione di
Marie von Sivers e Rudolf Steiner, del 1924. Come si può
notare sono raccolte degli anni ’23 e ’24, quindi sul
finire della vita terrena del Dottor Steiner, che in
quegli ultimi anni ha potuto elaborare insieme a Marie von
Sivers tale euritmia mantrica, considerando che a quel
punto l’uomo poteva accoglierla, in quanto era già
stata accolta quella artistica, insieme alla pedagogica e
alla terapeutica. Fu dunque allora donato all’umanità l’aspetto
piú alto e profondo dell’euritmia, quello meditativo
mantrico. L’euritmia artistica era già affermata e
conosciuta in tutta Europa per merito della signora
Steiner, mentre quella mantrica era destinata ad un gruppo
ristretto di persone, dato il rigoroso impegno che essa
richiede.
- È un’euritmia che, per la sua
essenza, si adatta particolarmente a chi coltivi l’impulso
interiore meditativo donatoci dal Maestro dei Nuovi Tempi,
avvicinando contemporaneamente colui il quale non è
portato a coltivarlo, attraverso specifici e precisi
movimenti fisici sostanzianti ed incarnanti la dynamis
eterica.
- Possiamo paragonare l’euritmia
artistica ad un artista che liberamente usi il colore all’interno
della sua creazione artistica con determinate tecniche, e
l’euritmia mantrica ad un quadro del Dottor Steiner nel
quale sia riprodotto un evento sovrasensibile. Colore e
tecnica si adattano alla precisione della natura della
sostanza veduta. Come un mantram non è arbitrario,
ma scaturente dalla saggezza delle leggi cosmiche, cosí l’euritmia
mantrica diviene la coppa fisica in cui si riversa
sostanza spirituale: è quindi molto piú precisa nell’esecuzione
di quella artistica. Vuole la stessa precisione e
chiarezza di un pensiero nell’atto meditativo che
consapevolmente svolge in sé un contenuto mantrico:
perfetta corrispondenza tra parola e contenuto.
- Nell’euritmia artistica, l’euritmista
può creare liberamente molte figurazioni rispettando i
dettami base (vocali, consonanti). I movimenti sono anche
piú veloci, una figurazione nello spazio viene eseguita
liberamente con i passi e gli arti superiori. Si presta in
modo speciale ad esecuzioni teatrali e poetiche. Nell’euritmia
mantrica una figurazione (riferita ad un mantram)
è lenta, precisa come un teorema, con passi determinati:
ad esempio nella figurazione dell’“Evoe” i passi
sono 5-7-7-5.
- Figurazione
dell’Evoe:
- Cosí un giorno Mimma disse: «È
un’offerta, perché attraverso questi movimenti viene
espansa da noi una forza invisibile, che costituisce non
solo le origini ma la porta solare di ciò che è il
movimento fisico». Nel mantram «il sé superiore si
apre ed ascolta; accoglie il contenuto della lettura del mantram.
La forza e la risonanza espansiva di questo viene poi
portata nelle tre attività nelle quali il sé superiore
deve entrare (il pensare, il sentire ed il volere). È
aderente allo spirito dell’euritmia che il mantram
sia evocato indipendentemente dalla figura, non in azione.
Non va neppure ricordato, ma recitato prima, accolto, poi da
questa coppa di accoglimento se ne rovesci il contenuto
nelle tre attività, cercando di renderlo il piú possibile
visualizzato»(5). Le
figure invece non precedute da mantram sono piú
libere.
- Attraverso l’euritmia si ha la
possibilità e la responsabilità di rendere visibile nel
fisico, coscientemente, ciò che si manifesta nel
sovrasensibile. In tal modo, come ci indica Steiner: «…noi
continuiamo coscientemente l’opera degli dèi; prendiamo
su di noi il lavoro degli dèi; trasformando in euritmia
sensibile l’elemento sovrasensibile dell’euritmia»(6).
Nell’epoca di Michele, ove il compito fondamentale dell’uomo
è formare l’anima cosciente, l’euritmia diviene uno
strumento elettivo, un grande aiuto per sé e al contempo
per il mondo.
- È importante essere consapevoli
di cosa accade mentre si esegue l’euritmia, della sua
forza solare espansiva e della necessità di questa per l’umanità,
in quanto se non si facesse «…l’umanità cadrebbe a
poco a poco in un sognare animico, si addormenterebbe.
Diventerebbe tale che dal Mondo spirituale ogni sorta di
cose fluirebbe sempre in stato di sonno, e al risveglio le
esperienze non si trasformerebbero mai nell’organismo
fisico. …In chi esercita l’euritmia, l’organismo
fisico, mediante i movimenti euritmici,
viene trasformato in organo ricettivo per il Mondo
spirituale, perché i movimenti vogliono scendere dal Mondo
spirituale. In un certo senso gli euritmisti diventano
organi ricettivi per i processi del Mondo spirituale,
preparandovi il loro corpo»(7).
- Si delineano in tal modo le
molteplici funzioni dell’euritmia, rispondenti ad istanze
precise e diverse, cosí che essa nella sua completezza –
come euritmia pedagogica, artistica, terapeutica (e
novenale), nonché mantrica – veramente costituisce l’arte
del futuro, capace di mettere direttamente in comunione l’uomo
con il Mondo divino.
- Tutto questo ci pone di fronte ad
una nuova responsabilità: emerge l’importanza di un
impegno sempre piú serio e consapevole nella donazione
continua all’arte euritmica, che è fedeltà all’opera
dello Spirito.
- L’arte del futuro aspetta da noi
realizzazione piena d’amore, cosí che fluisca nel tessere
dei tempi l’azione vivente che da essa scaturisce: il
pensiero vivente reso visibile.