- Terrore,
terrorismo, terrorista sono ormai, nella nostra “civiltà”,
realtà quotidiane. Molto meno abituale è la considerazione
che il terrore, esternato in eventi mostruosi, nasce da un’incoercibile
paura del mondo spirituale, il quale, invece,
costituzionalmente irradia amore. Paura che giace nei
meandri tenebrosi di tutti gli esseri umani, ma che,
ovviamente, è piú grave quando macchia l’anima degli
spiritualisti che, per vocazione, dovrebbero ardentemente
aspirare a ciò che inopinatamente temono: lo Spirito.
- Contraddizione
vistosa, che genera lacerazioni nelle anime e ulcerazioni
nell’interiorità.
- Dai
tanti Amfortas che popolano la terra, affranti da
inguaribili ferite che sono il segno delle unghiate di
Arimane, nascono le ferite esteriori, gli incendi, le
eruzioni, da cui la terra è piagata.
- Solo l’Amore
secondo il Graal può salvarci come persone e come organismo
sociale mondiale, perché «il Sacro Amore ha il còmpito di
restituire all’umano la visione del reale oltre la
retorica della parvenza …visione il cui valore non può
essere determinato dal basso, senza venir alterato …bensí
dalla conoscenza che ritrovi la purità delle altezze
inaccessibili alla dialettica umana, la solitudine delle
vette da cui fluisce il folgorante soffio dello Spirito: il
reale livello umano. La restituzione di un tale livello è
la missione del Sacro Amore, in quanto è la sola forza
capace di penetrare senza alterarsi nella tenebra della
natura umana … onde riviva nelle anime la virtú
ricostitutrice dell’Uno…»*.
- Non è
dunque la “missione del Sacro Amore” il còmpito dei
vocati allo Spirito, oggi? Siamo sicuri di sí.