- Quando, ascendendo dal petto alla
gola, affiora alle labbra il desiderio di pronunciare la
Magica Parola, un fremito percorre le membra, si è invasi
da un calore che brucia ma non distrugge.
- Scosso dall’ignoto, l’uomo
trema. È la paura, il dolore, la beatitudine!
- Sembra che ci alimentiamo dell’immagine
fittizia dell’altro solo per struggerci di malinconia, ma
non è cosí: questo è l’inizio del conoscere se stessi.
- Tendiamo all’androgina figura
anche se sempre persa, perché cercata su un livello non
pertinente: quello fisico.
- Irrompe la voglia di unità!
- Una corsa lungo le vie della
brama, dei desideri legati alla corporeità. Vogliamo
scoprire un’uscita ancora troppo celata. Cozzando contro
lastre di vetro, di ghiaccio, ci accorgiamo di scontrarci
con uno sconosciuto essere: noi stessi.
- Quanto credevamo di irraggiare
verso l’esterno, verso l’altro, si manifesta per ciò
che realmente è: uno stupido, egoico rattenere. Una
centripeta forza mossa dall’ego, dal doppio: l’inverso
movimento dello Spirito.
- Ma comincia con l’essere amore
per se stesso quello che un giorno diverrà amore per l’altro
e per il mondo.
- Nell’osservarlo e meditarlo, il
desiderio, quello piú basso, perde d’intensità, la forza
che si credeva invincibile si disgrega nel nulla.
- Il Sacro Nome torna ad essere
pronunciato nella sede che gli compete, nell’intimo
tempio, nel silente segreto dell’anima, impronunciabile
dall’esterno.
- Ritorna Logos, ritorna Graal,
ritorna infine a risuonare nel suo unico e potente nome:
Amore..