Dai meandri
bui della terra
esili radici si diramano
e lentamente tra le rocce dure
un fusto vacillando emerge.
Crescendo nelle sue torsioni
imprime il dramma della vita
fino a che robusto infrange
la roccia che attorno l’opprimeva.
Ora… sta dritto verso il sole
come un tempio consacrato alla natura
trasformando la sua sofferenza
in un frutto dolce come il melo.
Raffaele Sganga |