- Trevrizent,
il penitente del Graal – come viene descritto da von
Eschenbach nell’incontro con Parzival – ispira un
sentire cristiano puramente graalico, poiché questa grande
personalità spirituale è portatrice del cristianesimo
giovannita, quindi del sentire di cui è pervaso tutto il Vangelo
di Giovanni. Di tale sentire si fa l’esperienza
durante la meditazione sul «Prologo» o su altri passi del
libro dell’apostolo prediletto dal Cristo-Gesú.
- È il
medesimo cristianesimo cantato da Novalis, di cui l’Europa
ha ora un estremo bisogno. È necessario per chi segue la
via del Graal nutrire questo sentire, anche ricordando l’incontro
fra Parzival e Trevrizent, in modo che ciò che fluisce
dalla figura dell’asceta graalico operi nel cuore del
discepolo e attraverso di lui si diffonda in silenzio in
Europa e nel mondo.
- È un’azione
umile, in quanto segreta, e nessuna gloria mondana può
derivargliene, ma è il sacrificio che ogni vero asceta
compie. Del resto, quest’azione è indispensabile all’attuale
situazione dell’Europa e del mondo, e ancor di piú lo
sarà negli anni a venire.
- Il
cristianesimo giovannita è il cristianesimo del futuro, nel
quale la saggezza, la fede, l’amore e l’umiltà
formeranno un unicum, in cui ciascuna delle
componenti pervaderà le altre, dando luogo a un essere
umano perfettamente equilibrato in sé. Aiutiamo questo
cristianesimo a inverarsi, anche mediante l’immaginazione-meditazione
su Trevrizent, che di esso è stato e resta un portatore
esemplare.
- Chi
segue la via del Graal cerchi di essere, in questo periodo
cosí difficile, almeno un poco come Trevrizent, e al grande
penitente chieda di intercedere presso il mondo spirituale,
affinché dia la pace all’umanità. E come lui si faccia
“mendicante alle porte del Cielo”.