Costume


Piazza dei Gelsi, cinema “L’Etoile”.
Il cartellone è quanto mai espressivo,
eloquente nei fini e nei dettagli:
illustra la sequenza di un amplesso
tra una donna in carriera e un subalterno,
azione che si svolge in equilibrio
precario sui braccioli di una sedia,
nell’ufficio di lei, selvaggiamente.
“Molestie nell’ambiente di lavoro”
è il titolo del film, che ha stabilito
il record degli incassi ai botteghini.
Sul lato opposto, sotto il baldacchino
di un’edicola in stile rococò
una Madonna si comporta come
una madre dai buoni sentimenti
farebbe in un analogo frangente:
tenta con ogni mezzo di stornare
l’occhio del Bambinello dall’affiche.
«Tu non guardare quella pantomima,
è roba per umani degradati!»
e col mantello pone una barriera
tra il viso di suo figlio e il manifesto.
Gesú, scotendo il capo, la riprende:
«È roba per ingenui, madre mia».
«Ingenui, dici? Assatanati sono!
Ma già, tu li perdoni, li comprendi,
come facesti con la Maddalena...
Esplorazioni poi, che vuole dire?».
Segue una pausa. Guizzano colombi
tra una gronda e una cuspide. Sul volto
del Redentore un debole sorriso
dolce-amaro, paziente, si disegna.
«Lo sai tu, madre, in fondo cosa vogliono
quei due impegnati sopra il tabellone
a frugarsi l’un l’altro, palmo a palmo,
in un incontenibile delirio?».
«Non so che cosa, figlio, non immagino...»
gli risponde la Vergine smarrita,
preparandosi a un’altra delle uscite
che portarono Lui diritto al Golgota
e fecero di lei un’Addolorata.
«Non si direbbe, eppure quel febbrile
perquisirsi anatomico dell’uomo
e della donna, piú che di libidine
è un atto di maldestra possessione
dell’altrui corpo per eliminarne
la corazza materica, la scorza,
e rivelare in esso la presenza
dell’anima; per cui “esplorazione”
sta per scoperta, indagine, conquista,
messa in luce del seme che presiede
a creare l’essenza dell’amore.
Ma come accade da che mondo è mondo,
catturati dal vivere istintivo
gli uomini, per grande maggioranza,
ignorano il perché dei loro gesti
e il divino progetto che li ispira.
Perciò s’intestardiscono a cercare
qualcosa di segreto e d’ineffabile
usando atteggiamenti che si estrinsecano
attraverso i piaceri della carne.
Ma quanto piú assecondano la spinta
delle loro pulsioni materiali
tanto piú in fondo l’anima ritrae
la sua pura sostanza celestiale».
La Vergine, turbata, ammutolisce.
Le rose di un bouquet devozionale
mandano lievi aromi a confortarla.
«Ci riusciranno? – chiede poi, ripresasi. –
Troveranno la strada del sublime?».
«Passerà molto tempo, ancora molto.
Ma è scritto che, a una svolta della storia,
sulla materia prevarrà lo Spirito.
E finalmente i partner del murale,
nobilitando i fremiti del sesso,
s’incontreranno anima nell’anima,
senza bisogno di caracollare
in bilico su seggiole, col rischio
di rompere l’idillio e qualche osso.
Si ameranno sul serio, e sarà bello
quel giorno, madre. Basterà l’intesa,
volo di un cuore verso l’altro cuore,
l’unisono di palpiti e pensieri,
a fare di due corpi un corpo solo».

Il cronista