- È
una realtà che esistono persone che si lavano le mani
spesso e volentieri, e altre che lo fanno meno volentieri.
Un fatto del genere, in apparenza del tutto banale, è in
effetti in relazione con le conoscenze piú alte.
- Allo
sguardo del chiaroveggente, le mani umane sono davvero
prodigiosamente diverse da tutte le altre membra, anche
dal viso. Dalle dita escono e rilucono lontano, nello
spazio tutt’attorno, forme splendenti del corpo eterico,
che ora si estendono con un tenue scintillio, ora in modo
pungente, penetrando nello spazio. A seconda che l’uomo
sia contento o afflitto, le sue dita irraggiano in modo
diverso, e in modo diverso irraggia il dorso della mano
rispetto al palmo. Per chi sa osservare l’aspetto
spirituale, la mano, con le sue componenti eterica e
astrale, è una struttura davvero meravigliosa. Tutto
però nel nostro ambiente, anche quando è materia, è la
manifestazione dello spirito. La materia pertanto è da
pensare rispetto allo spirito come il ghiaccio rispetto
all’acqua: è costituita di spirito. Se vogliamo, è
spirito piú denso. Se dunque entriamo in rapporto con una
data sostanza, entriamo in rapporto con lo spirito nella
sostanza. Ogni nostro contatto con la materia è in
verità maya, fin dove si tratta di materia. In
verità è lo spirito ciò con cui entriamo in contatto.
- Sapendo
ora osservare la vita con finezza, il modo in cui entriamo
in contatto con lo spirito attraverso l’acqua, quando ci
laviamo le mani, è tale per cui si deve dire che la
frequenza con cui ci laviamo le mani ha una grande
influenza sulla nostra disposizione di spirito nel suo
complesso. Ci sono nature che nutrono una certa
predilezione per il lavarsi le mani; se sono sporche non
possono fare altro che lavarle. Si tratta delle nature che
hanno (o ottengono) una certa relazione, in un modo ben
determinato, specialmente con il loro ambiente, che non si
riduce allora solo alla materia; è come se in essa forze
sottili cominciassero ad agire sull’uomo nel momento in
cui egli stabilisce il rapporto descritto tra le sue mani
e l’elemento dell’acqua. Tali persone ci mostreranno
già nella vita che in qualche modo (e certo in senso
sano) diventano nature piú delicate, piú sensitive, si
accorgono per esempio con maggiore finezza se nelle loro
vicinanze c’è una persona di animo brutale o di buona
indole, mentre coloro che tollerano che le loro mani siano
sporche sono davvero anche nella vita nature piú
grossolane e mostrano infatti di erigere qualcosa di
simile a delle pareti fra sé e le relazioni piú intime
nel loro ambiente. È cosí, e se vogliamo possiamo
constatarlo anche etnograficamente. Viaggiamo attraverso i
paesi e tentiamo di osservare le persone. È possibile
dire che qui o là le mani vengano lavate di piú.
Analizziamo come sono i rapporti tra le persone, in che
modo del tutto diverso, nei paesi dove le mani vengono
lavate di piú, l’amico sta con l’amico, il conoscente
con il conoscente, rispetto ai paesi dove le persone
erigono un muro lavandosi le mani meno spesso.
- Sono
cose che valgono come una legge naturale. …Alla
coscienza chiaroveggente si mostra come la parte
animico-spirituale compenetri sottilmente le mani. Questo
è vero in misura tale che viene stabilito un rapporto del
tutto speciale tra l’acqua e le mani.
Rudolf Steiner
Da: R. Steiner, Digressioni
sul Vangelo di Marco, Ed. Antroposofica, Milano 2001,
pp. 129-30. |
|
|