Costume



Chris Collingwood «La carica del 17mo Lancieri alla Battaglia di Balaklava, 25 ottobre 1854»

  Filippi, Trasimeno, Waterloo,
Canne, Zama, Culloden, Balaklava:
la storia è piena di carneficine.
E chi ha visto la valle di Platea
calcinarsi all’assalto senza tregua
del grande sole ellenico, un braciere
di sassi e rovi, serpeggiante fuoco
acceso dal respiro del meltemi
in un giorno d’agosto, chi esitando
ha fermato i suoi passi lungo i bordi
dell’ardente pianura, non dimentica.
Sa che la morte è un grido mai sopito,
vibra ancora nell’ugola del falco,
l’upupa sacra ne rimanda l’eco,
ondosa, inestinguibile marea
pullulante dai vortici del tempo:
furia, lamenti, spasimi, silenzio
  del vivo sangue reso pietra, estremi
palpiti spenti in una cruda stasi.
Superstiti il papavero vermiglio,
la selce folgorata, l’occhio vitreo
e spietato del rettile, l’artiglio
crudele quando infligge l’agonia
alla vita felice, il vaniloquio
che modula tra i pini la cicala,
uno schiocco di frusta nel frondame
esile del cipresso ormai scarnito
per l’arsura e la polvere. Ma ecco,
malgrado la visione della terra
fatta deserto luogo di rovine,
basta un niente a innescare la follia
annichilente, un futile pretesto,
il casus belli ad arte provocato.
E siamo pronti per ricominciare.
 

Il cronista