Tripartizione

«Se dovesse venir fondata una civiltà rivolta unicamente alla felicità, le individualità umane non potrebbero vivere».
«Mentre in Occidente Arimane compie ogni sforzo per irretire l’uomo entro l’esistenza terrestre, fondando un regno di beni e felicità che soddisfi gli istinti, dall’Oriente proviene l’orrore per il peccato che dovrebbe estraniare le anime dalla Terra: si vorrebbe inoculare nelle anime l’estraniamento luciferico, sino alla fuga dalla Terra mediante la contemplazione dei problemi del peccato e della morte».

Rudolf Steiner

Da Impulsi evolutivi interiori dell’umanità, Goethe e la crisi del secolo diciannovesimo. O.O.171 Ed. Antroposofica, Milano 1976.

Grandi vittorie militari dell’Impero d’Occidente

L’Impero d’Occidente ebbe molti nemici, non gli mancarono di certo avversari degni di questo nome. Tutto il Novecento fu contrassegnato da scontri terribili al cui centro si trovò spesso la nascente politica di potenza dello Stato Guida che non subí quasi mai sconfitte militari.
Con la Prima Guerra Mondiale, vedemmo la grande ascesa degli anglofoni e la sconfitta degli Imperi Centrali. Quindi, dopo la grande crisi del 1929, l’Impero Britannico venne risucchiato dallo Stato Guida e la capitale si trasferí definitivamente a Vascintonius. Le vittorie per l’Impero d’Occidente continuarono: gli Alemanni e le loro croci di fuoco subirono l’annientamento nel 1945. Poco dopo, soprattutto a causa del fungus horribilis, cadde anche l’Impero del Sol Levante.
L’Impero dei Sovieti Martellofalciferi implose alla fine degli anni ’80 del secolo. Le tribú della Mezzaluna furono piegate in piú riprese. Le campagne del Golfo, scatenate dagli imperatori Busci I e Busci II contro la Mezzaluna, furono memorabili. Qualche operazione regionale come quella contro re Milos di Serbia serví da monito all’Europa.

L’ultimo nemico da battere

Ormai a contrastare politicamente l’Impero d’Occidente restava soltanto il Rossoceleste Impero della Cina, ma l’economia di mercato e l’industrializzazione stavano penetrando a grandi passi in quell’immenso Paese. Il momento fatale per la Cina non era ancora arrivato, prima di scatenare la guerra contro l’ultimo nemico (e fargli pagare anche la sconfitta del Vietnamus), lo Stato Guida voleva rendere i cinesi invisi a tutto il mondo. A tale scopo già nei primi anni del nuovo Millennio i cinesi furono indotti a mettere in ginocchio le economie produttive delle province occidentali. Il risentimento popolare contro le troppo alacri popolazioni che scopiazzavano a poco prezzo i prodotti occidentali, iniziava a montare.
La cinturazione militare del Rossoceleste Impero Cinese era già in atto, la conquista dell’Afganistanus e la Seconda Campagna del Golfo scatenata da Busci II avevano avuto la funzione di chiudere l’accerchiamento sul lato sud-occidentale della regione asiatica.

Antagonisti impresentabili

Come appare chiaro già da questa ricostruzione sommaria, i principali nemici dell’Impero Occidentale non sempre andarono nella direzione evolutiva dell’uomo, anzi il piú delle volte presentarono caratteristiche estranee a quella coscienza individuale superiore che i tempi richiedevano. Non fu difficile diffamare la memoria e l’operato di tali antagonisti dello Stato Guida.
E questa fu la piú grande arma dell’Impero d’Occidente: diffamare sempre e comunque gli sconfitti e squalificare ulteriormente chi era già di per se stesso sommamente squalificato.

La funzione dei Sovieti Martellofalciferi

Le oscure lobby affaristico-esoteriche del mondo anglofono fin dall’inizio del Novecento sapevano che la futura spiritualità russa avrebbe potuto creare seri problemi all’Impero d’Occidente. Cosí (con la stolta complicità degli Imperi Centrali) durante la Prima Guerra Mondiale spedirono, chiuso entro un treno piombato, Vladimir Leninus verso la Russia.
La corruzione delle anime semplici e la rivoluzione d’Ottobre fu il risultato di questa satanica operazione. Settant’anni di Comunismus furono sufficienti per imbarbarire una società naturalmente portata alla spiritualità, come quella russa.
Ai Sovieti Martellofalciferi fu quindi affidato il compito di portare nella desolazione economico-giuridica il popolo russo.

Devastazione economica, giuridica e spirituale

L’economia e la cultura giuridica della Russia e dell’Europa Orientale vennero cosí distrutte dai Sovieti Martellofalciferi. La devastazione spirituale, invece, fu messa in atto molto piú tardi, alla fine del secolo. Durante tutto il periodo dei Sovieti, la Chiesa del Silenzio aveva tenuto alta la fiaccola della spiritualità cristiana; solo piú tardi, in quei Paesi, ci fu un crollo di tensione spirituale. Dopo la caduta del Vallo di Berlino, mafie d’ogni genere ed ex appartenenti al Partitus occuparono la Grande Madre Russia e le province dell’Est Europa.
Quelle povere società compresse da sette decenni di regime dittatoriale, a contatto con la libertà dell’Occidente esplosero giuridicamente, economicamente e spiritualmente.

Il propagarsi delle solite leggende economiciste

Il declino morale degli Stati dell’Impero Martellofalcifero fu imputato unicamente all’avidità dei mercanti. Le tribú marxiane raccontarono che il Liberomercato corrompeva e che si stava meglio sotto il giogo dei Sovieti. Ben pochi ovviamente li presero sul serio, ma intanto la menzogna che il Liberomercato fosse la causa della distruzione spirituale della Russia si propagò ovunque.
Naturalmente nessun appartenente alle tribú Martellofalcifere in Occidente voleva rinunciare al proprio benessere dovuto proprio al Liberomercato, ma questa leggenda permise ai marxiani di inseguire ancora le loro ambigue ideologie.

Alleati non antagonisti

In realtà, le tribú Martellofalcifere (ed i loro epigoni) furono sempre ingenui alleati dell’Impero d’Occidente, in quanto avevano distrutto le società tradizionali ed inculcato nelle classi sociali ed ai popoli piú disagiati una visione sostanzialmente materialistica.
Tale visione era atta a preparare il campo al trionfo del consumismo piú sfrenato e alla cultura del relativismo etico fondato sul piacere istintivo. La spiritualità atavica dei popoli veniva annientata dal Comunismus che preludeva all’occidentalizzazione.

La vera funzione del Realis Socialismus

Le province marxleninistes del Realis Socialismus ebbero quindi una seconda funzione molto importante per l’Impero Occidentale: prepararono il campo allo strapotere dello Stato Guida che occupò il pianeta fregiandosi d’essere il Grande Liberatore. Il meccanismo era sempre lo stesso: prima si incentivava la dittatura del Proletariatus poi, dopo aver distrutto le spiritualità antiche dei popoli, arrivava la cosiddetta “liberazione” da parte dello Stato Guida e dei suoi alleati. Chi poteva mettersi contro il grande “liberatore” del pianeta?
Solo i nostalgici del Comunismus potevano avversare lo Stato Guida: essi erano numericamente irrilevanti e i benpensanti moderati mai avrebbero affidato a costoro la conduzione della società. L’Impero d’Occidente coltivò con cura la distinzione tra due tribú Sinistre: l’una moderata (che riconosceva l’Impero quale Grande Liberatore), ed era legittimata a governare, l’altra massimalista che veniva usata, a seconda dei casi, per destabilizzare o rafforzare una delle due fazioni bipolari presenti in Europa.

La seduzione dell’Occidente

L’Impero d’Occidente si avvalse della paura che poteva generare la propria immensa capacità bellica, ma si avvalse ancor piú delle armi della seduzione. L’Impero aveva sicuramente degli argomenti per presentarsi di fronte all’Occidente come il migliore dei mondi possibili. Mai nella storia dell’uomo una quantità di beni materiali era stata tanto diffusa e la durata fisica della vita protratta cosí a lungo. La democrazia lasciava (angusti) spazi entro cui comunicare in libertà, il Welfarestatus europeo soddisfaceva (anche se modestamente) le prospettive degli anziani. Chi era inserito nel vortice lavorativo poteva permettersi molti sfizi inutili, viaggi in luoghi esotici e congegni meccanici assai raffinati.
Perché detestare questo mondo che tendeva verso la ricerca della felicità?

La visione sacramentalistica

In quell’epoca nel mondo era attivo e presente anche un secondo impulso: una visione sacramentalistica, che non vedeva la terra come il regno della felicità materiale bensí come un luogo che tiene conto della morte, del dolore, del male, della redenzione. Questa seconda polarità aspirava al superamento di ciò che l’uomo afferra mediante i sensi esteriori. È all’interno di questo mondo che maturarono i nemici piú determinati dello Stato Guida. Molti di questi uomini vissero la loro avversione all’Impero Occidentale sotto forma di sentimento e volontà, non di pensiero. Avvertirono oscuramente che lo Stato Guida li stava spingendo verso un baratro materialistico e che la ricerca della felicità al servizio degli istinti non li avrebbe di certo aiutati. Questa scelta di campo infiammò la loro anima, ma li portò alla rovina quando scelsero la strada dell’odio e della violenza.

Una prospettiva di salvezza

Alcuni altri uomini piú saggiamente iniziarono a sottolineare che il modo di vita occidentale rappresentava sí un progresso, ma un progresso privo della controparte spirituale, in quanto il mondo occidentale seguiva solo una direzione istintiva: quella del puro utilitarismo speso alla ricerca della felicità sulla terra. Piú tardi, da questi pochi, sarebbe partito un grande movimento pacifico d’evoluzione sociale cristiana denominato Tripartizione.

Salvino Ruoli
(4. continua)