Costume

Ottobre, andiamo. È tempo di tornare
a frequentare gym e spinning point,
palestre e beauty center, conformati
alla parola d’ordine che fissa
i canoni del bello e le tendenze
per la stagione prossima. Finito
è l’uomo palestrato tutto muscoli,
modello Schwarzenegger nel moderno
e nell’antico l’Ercole Farnese.
Asciutti e magri, tonici e sottili,
tale è il credo dei nuovi fitness fans.
La statua di Policleto, il Doriforo,
per secoli ideale di bellezza,
cede il passo a soggetti longilinei,
che al posto e della lancia e dello scudo,
dimenticando pesi e bilancieri,
bicipiti bombati e addominali
duri come la pietra e vigorosi,
si danno al body balance e power yoga,
le discipline cosiddette “dolci”,
grazie alle quali possono acquisire
un corpo forte ma non aggressivo,
con stretching calibrati e cardio combact.
Tutorati da trainer diverranno
rassicuranti e morbidi, non piú
macho scultorei, ma intellettuali
del vaglio di Bernard-Henri Dévy,
filosofi impegnati a sceverare
i massimi sistemi, eppure in grado
di prestare attenzione alle esigenze
psichiche e culturali della partner,
scandagliandone l’intima virtú
invece di fermarsi all’apparenza.
La pensano cosí Cristina Rodi,
Daniela Stancané, Roberta Papua,
mentre Pamela Ceredova svela
di imitare le femmine dei coho,
un tipo di salmone canadese,
o quelle della quaglia del Giappone
che in barba alle teorie evoluzioniste,
secondo cui predomina il piú forte
acquisendo il diritto a riprodursi,

concedono favori e simpatie
e la priorità di accoppiamento
ai maschi che risultano perdenti.
Concetto questo ribadito dalla
psicologa Liliana De Cataldo,
opinante che in un rapporto a due
il genio renda piú del sex-appeal.
Le fa eco Serena Talamoni,
attenta sessuologa di grido,
che vede nell’aspetto da Big Jim
una causa dei freni inibitori
coartanti la libido femminile.
E già balena all’orizzonte un’altra
new entry, uno sfrenato guazzabuglio
misto di danza, musica e fraseggi,
il ragga jam, che verrà presentato
da Laura Courtelon, giamaicana,
un mito dei fanatici del look.
Parlano esperti di endermologia,
profeti gastronomici propugnano
diete basate su radicchio e sedano,
mentre stilisti firmano il corredo
essenziale a chi segue il nuovo trend:
tuta, guanti, maglietta e pantajazz,
pantaloni kombat, accappatoio,
scarpe spinning, borsone e top dri-fit,
in materiali traspiranti e shox,
usando microfibre ed acetati.
Se questa civiltà contraddittoria,
che idolatrando il corpo è diventata
avvenente di fuori e brutta dentro,
con le banche stracolme di contanti
e i poveri in aumento esponenziale,
l’edilizia intensiva e i senza tetto,
con mille religioni e senza Dio,
sarà riuscita a fare del pianeta
tutto un Sahara, da Stoccolma al Capo,
ciondolare vedrà i sopravvissuti
tra le dune e i paesaggi calcinati,
zombi griffati in plastica e vinile,
estrema vanità da condannati:
rovinati narcisi, ma con stile.

Il cronista