- Quando l’uomo vede gli
ostacoli moltiplicarsi intorno a sé, vuol dire che è
abbandonato a se stesso. Ma che preghi, e troverà la
forza e la consolazione nella preghiera. Dio non abbandona
mai i suoi figli, chiede soltanto che facciamo degli
sforzi per diventare migliori, e persino non abbandona chi
rifiuta di diventare migliore.
- Le preghiere degli uomini
vengono ascoltate e oltrepassano la materia da quando il
Verbo s’è fatto carne, perché il Cristo è venuto
affinché potessimo rivolgerci al Padre.
- Bisogna chiedere prima a Dio,
poi al proprio angelo custode.
- Non rivolgetevi ad uno spirito,
rivolgetevi a Dio.
- Pregate Dio. Poco importa se un
antico apostolo o un santo che si trova dall’altra parte
vi aiuta a far pervenire la vostra preghiera, voi non
dovete occuparvene.
- La sola preghiera non può
salvare, ma essa dà modo al nostro angelo custode di
condurci. È necessario pregare spesso, prima di dormire,
al risveglio, e infine elevare continuamente la nostra
anima verso Dio.
- Piú si procede, piú si è
fragili e piú bisogna pregare, perché gli attacchi del
nemico sono piú numerosi.
- È utile pregare, non per
alleviare le proprie pene, le sofferenze, ma per domandare
la forza, il coraggio. La nostra preghiera non viene
sempre ascoltata, e per fortuna, perché se Dio ascoltasse
le nostre preghiere, spesso esse l’offenderebbero. Ma è
utile pregare, perché ci mantiene allenati. Smettere di
pregare, vuol dire non poter piú pregare un giorno.
- Perché la preghiera sia intesa,
deve partire dal fondo del cuore. Per questo dobbiamo aver
sofferto, perché la sofferenza eleva l’anima. Non
bisogna evitare il dolore, sottomettersi alla volontà di
Colui che ci manda e amare il nostro prossimo.