
Tumuli in
Irlanda
- Mi trovavo con la famiglia in
Irlanda e casualmente sono andato a visitare Newgrange, che
si trova a una cinquantina di chilometri da Dublino. Si
tratta di un tumulo circolare del diametro di oltre 100
metri costruito attorno al 3250 a. C. dalla civiltà
megalitica. L’imponente costruzione ha all’interno uno
stretto corridoio che finisce con un’apertura centrale
circondata da 3 nicchie. Quello che ha colpito gli studiosi,
oltre alle sue eccezionali dimensioni per un’epoca cosí
lontana, è che, nel tramonto del solstizio d’inverno, il
sole entra precisamente nella camera centrale.
- Tali tipologie di costruzioni sono
state interpretate dagli archeologi in modi svariati:
sono
stati considerati da alcuni come luoghi di sepoltura, da
altri come degli enormi calendari per dare un ritmo alle
attività agricole di quella civiltà megalitica, da altri
ancora come luoghi sacri, luoghi di culto: evidentemente
queste ipotesi non sono in contraddizione tra loro. Non è
neanche in contraddizione con queste ipotesi il fatto che,
come riportato da molte leggende e credenze popolari, nell’epoca
celtica questi tumuli siano stati usati dai druidi per
cerimonie religiose. Steiner, in relazione alla
spiritualità celtica diretta dai druidi, ci parla, in un
ciclo di conferenze del 1911, dei misteri di Ibernia.
I
Misteri
- Per quanto concerne i Misteri, dal
punto di vista storico le conoscenze sono molto limitate.
Sicuramente a questi riti si poteva accedere senza limiti di
classe sociale o sesso. Chi li aveva attraversati, in genere
continuava a seguire i culti che seguiva in precedenza.
Quello che avveniva è rimasto fino ad oggi, con esclusione
dei riti preparatori, avvolto nel piú completo segreto. Si
sa unicamente che questi rituali dovevano procurare,
attraverso il contatto diretto con la Divinità, una
trasformazione radicale, una rinascita. L’iniziando doveva
passare attraverso una morte per rinascere come essere che
ha incontrato il Divino, le Forze Creatici cosmiche(1).
- L’iniziazione il piú delle
volte non comportava grandi cambiamenti nella vita
esteriore, nonostante la radicale trasformazione interiore.
Mutava invece il rapporto con la morte fisica, che sarebbe
stata poi incontrata senza timori come un ritorno cosciente
ed operativo nel Mondo Spirituale.
- La cultura ufficiale non è in
grado di fornirci altre informazioni. Steiner, invece,
grazie all’osservazione sovrasensibile, ci racconta
dettagliatamente quanto avveniva nei Misteri. Non possiamo
non rimanere meravigliati di come questi Misteri, grazie a
Steiner, possano essere svelati a tutti gli uomini che
abbiano la volontà di applicare il proprio pensare,
coltivato con la meditazione, alle comunicazioni della
Scienza dello Spirito. Egli ci spiega come si accedeva
allora attraverso i Misteri al mondo Spirituale, e come
oggi, dopo l’avvento del Cristo, sia tutto radicalmente
cambiato, e il mondo Cosmico-Spirituale debba essere
raggiunto per altra via.
- Oltre ai Misteri piú conosciuti
come quelli Eleusini, Efesini, Orfici, di Attis e Cibele, di
Iside, di Dioniso e di Mithra, Steiner cita i misteri di
Ibernia, che avevano sede in Irlanda. In verità egli non
definisce esattamente i templi o i luoghi sacri dove si
svolgevano questi Misteri, ma dopo l’esperienza che
racconterò, ho sviluppato la convinzione che proprio questi
tumuli fossero la sede dei Misteri.
Esperienza
All’interno del
tumulo, insieme agli altri visitatori, attraversando lo stretto
corridoio sono giunto nella nicchia centrale. Dopo le spiegazioni
della guida, ad un certo punto è stata spenta la luce e per
alcuni minuti siamo rimasti al buio. Mentre mi trovavo al buio
completo, ha avuto inizio l’esperienza. Mi trovai immerso in un
“sentimento” non solo di connessione con il cosmo, ma anche di
consapevolezza della natura cosmica del mio essere. Per dirla in
altri termini, ho avuto la percezione di essere un’entità
cosmica in pellegrinaggio sulla Terra. Come ogni altro essere
umano, naturalmente. In quella dimensione cosmica percepita, il
Sole veniva ad acquisire una posizione di centralità e di
riferimento, in modo tale che, in quel contesto, il termine “cosmico”
aveva lo stesso significato di “solare”. Uscito dalla nicchia,
l’eco dell’esperienza è durata parecchie ore. Permanendo nell’esperienza,
ho potuto collegarla al sentire sottile che è presente durante la
meditazione.
Meditazione
- Potenziando il pensare nel
mantenere al centro della coscienza un pensiero estremamente
semplice, di modo che l’attenzione passi dal significato
del tema all’avvertire sottilmente il pensare in atto
durante l’esercizio, si entra in una dimensione cosmica.
- Dice Steiner: «Ma quando l’uomo rafforza, come ho descritto,
il suo pensare, egli sente nel suo stesso essere il proprio
pensare che scorre, travolgente e pulsante. Sente un secondo uomo
in sé …come quello che sta fuori nell’orto è collegato all’uomo
fisico, cosí adesso si apprende per noi l’importanza del raggio
di sole, della luce lunare, di tutto lo scintillio di stelle
attorno la terra. Si acquista gradualmente la possibilità di
pensare, in relazione al secondo uomo, su quanto sta nello spazio
attorno alla Terra, come prima si è pensato in relazione al
nostro primo corpo fisico, al proprio ambiente fisico terreno»(2).
- Questa è la tecnica centrale della Scienza dello Spirito, è la
chiave di accesso all’Antroposofia. Il “segreto” per non
cadere nell’intellettualismo o nel sentimentalismo
antroposofico. Gran parte del lavoro di Massimo Scaligero è
centrato su questo tema. La concentrazione è vista quindi quale
nuova possibilità di connessione con il cosmo.
- Il pensare che continuamente usiamo in ogni momento della nostra
vita contiene in sé il dono piú alto, la possibilità di
accedere coscientemente al mondo dello Spirito. L’accesso alla
dimensione cosmica è alla portata di tutti. È sufficiente
immettere volontà nel pensare, una volontà che non potrà non
essere proporzionale alle qualità dell’anima, a chi realmente
siamo nella vita di ogni giorno.
- Nella vita di ogni giorno, in assenza di consapevolezza, in
assenza di presenza nel pensare, siamo inevitabilmente distruttivi
per gli altri uomini, per il mondo che ci circonda e per noi
stessi. Il nucleo umano non visto, infatti, è distruttivo: è lo
scotto da pagare per la nascita dell’autocoscienza. Steiner ci
insegna che attraverso i Misteri si arrivava alla consapevolezza
di questo nucleo, consapevolezza terribile, e come in questo modo,
rompendo il nucleo, ovvero oltrepassando l’illusorio mondo della
coscienza legata al sensibile, si accedeva alla natura cosmica
dell’uomo(3).
- Ora, questa connessione può avvenire attraverso il volere nel
pensare.
Associazione spirituale
- La mancata connessione con il cosmo tramite il volere nel
pensare porta all’emotiva ed inconscia volontà di potenza, che
si esprime come potere che ordina il mondo in maniera
egoistico-intellettualistica in una prima fase e in modo
decisamente distruttivo in una seconda.
- La devozione e la dedizione per un orientatore, o per gli stessi
contenuti della Scienza dello Spirito, può essere un’efficace
difesa dal male che si cela nel nucleo dell’uomo, ma solo in una
prima fase; dopo, in assenza di un poderoso lavoro di animazione
del pensiero, è inevitabile una caduta che sarà proporzionale
alla propria forza egoica. In assenza della connessione cosmica
secondo lo Spirito dei Tempi Nuovi, l’associazionismo sarà
sonnolento o intriso dell’istintività che regola i branchi
animali con, in aggiunta, il potere distruttivo fine a se stesso
che è proprio dell’uomo-animale.
- Il “sentimento” di essere un’entità cosmica, raggiunto con
un continuo lavoro di animazione del pensare, deve essere sempre
presente nella vita sociale. L’incontro fra esseri umani mette
immediatamente in attività forze telluriche che vogliono
utilizzare in qualche modo l’incontro. Alle volte queste forze
umano-animali si esprimeranno con la tendenza alla sopraffazione,
altre volte con il bisogno di protezione e sicurezza, altre ancora
– e queste sono le piú insidiose – con il voler realizzare i
propri astratti ideali, sempre egoistici pur se ammantati di
spiritualismo.
- Il ricordo delle nostre origini, il “ricondurre lo spirituale
che è nell’uomo allo spirituale che è nell’universo”, è
il farmaco per la nostra attuale drammatica situazione.
Rudolf
Steiner dice: «Il sapersi tutt’uno con l’universo distingue
la conoscenza del mondo che deriva dalla Scienza dello Spirito
antroposofica dalla visione del mondo che oggi è usuale. Ma
lasciamo che ciò si riversi negli uomini del nostro tempo, ai
quali manca, lasciamo che essi siano pienamente consapevoli della
appartenenza all’universo intero, e potrà formarsi il clima
sociale che farà progredire l’umanità. …Come la conoscenza
umana deve aggiungersi alle scienze esteriori, cosí il sentimento
cosmico deve aggiungersi a ciò che si è sviluppato nella vita
sociale dei tempi recenti»(4).
Fabio Burigana
(1)M. Eliade, Storia delle
credenze e delle idee religiose, Vol. 1, Sansoni Editore,
Firenze 1996.
(2)R. Steiner, Antroposofia, una introduzione,
O.O. 234, Ed Antroposofica, Milano 1965, p. 65.
(3)R. Steiner, Cosmosofia, O.O. 207, Ed
Antroposofica, Milano 1990, p. 94.
(4)R. Steiner, La responsabilità dell’uomo per l’evoluzione
del mondo, O.O. 203, Ed Antroposofica, Milano 2002, p. 74.
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