Il vostro spazio

Il mio pensiero...

non è di roccia:
non può frantumarsi;

non è d'acqua:
non può asciugarsi;

non è di fuoco:
non può spegnersi;

non è di metallo:
non può corrodersi;

non è di ghiaccio:
non può sciogliersi.

Il mio pensiero...

è senza limiti...
chi lo sposterà?

è senza ostacoli...
chi lo fermerà?

Il mio pensiero…

non ha paura
angosce...
esaltazioni:
non ha nulla
contro di sé;

non ha padroni.

Egli è!

Fulvio Andriassevich

Nella città che dà morte al pensiero
vivono uomini ricchi d’amore
inespresso, chiuso dalle pareti
di case e strade dure senza vento.

Le luci a sera spengono le stelle,
gli alberi muti aridi d’asfalto
e di polvere, ombre di creature.

Non vediamo piú nulla,
e forse è meglio.

Camillo Righini

 

CORONA LUMINOSA

Schiocca la goccia
sul loto tremante.

I petali danzano
il trionfo del fiore.

Vinta è la spinta,
il richiamo alla terra.

Gemme di luce
sul rivolo accolto:

libero avanza
portando il suo dono.

Alice Azzini

Arroganza

Arroganza
la veste che appare,
che tarpa le ali,
che chiude i cancelli.

Arroganza
la forza bestiale
che uccide gli uccelli,
le voci,
le cure!

Arroganza
il mostro letale
che si gonfia
di vesti,
si nutre di cadaveri,
si ingozza di ghiaccio.

Arroganza
la difesa del debole,
dell’ignorante,
di chi non sa,
non è,
non sarà.

Elena Riccio

Da I Cavalli del Sole,
L’Autore Libri, Firenze 2000.

Ascoltare un certo tipo di musica mentre si guida può essere causa di incidenti. Se il ritmo supera le 60 battute al minuto si produce una accelerazione della frequenza cardiaca che riduce la concentrazione e i tempi di reazione fino al 30%.

A tale conclusione sono giunti esperti canadesi e inglesi, che hanno stilato una classifica delle melodie piú a rischio, collocando al primo posto La Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner, seguita a ruota dal Dies Irae di Giuseppe Verdi, e da alcuni brani eseguiti da complessi di musica rock e tecno.

L’accelerata a oltranza
frequenza di battute
di un brano musicale
origina sbattute
con esito letale.
Ricercatori inglesi
dopo accurate indagini
avanzano la tesi
che le “Valchirie”, vergini
di Wagner musicista,
siano causa funesta
di psicosmarrimenti

seguiti da incidenti.
Dove andremo a finire
se anche il “Dies Irae”
del buon Giuseppe Verdi
sconvolgerà i precordi
di chi guida, causandogli
deconcentrati abbagli?
Quale rimedio estremo,
in auto ascolteremo
a scanso di malori
“Quel mazzolin di fiori”!

Egidio Salimbeni