Filosofia

Forse crede qualcuno che de’ buoni filosofi se ne trovino le squadre intere dentro ogni recinto di mura? Io credo che volino come l’aquile, e non come gli storni. È ben vero che quelle, perché son rare, poco si veggono e meno si sentono, e questi, che volano a stormi, dovunque si posano “empiendo il ciel di strida e di rumori” metton sossopra il mondo. Ma pur fossero i veri filosofi come le aquile, e non piú tosto come le fenici, “infinita è la turba degli sciocchi”, cioè di quelli che non sanno nulla; assai son quelli che non sanno nulla di filosofia; pochi son quelli che ne sanno qualche piccola cosetta; pochissimi quelli che ne sanno qualche particella; uno solo, Dio, è quello che la sa tutta. Sí che, per dir quel ch’io voglio inferire, trattando della scienza che per via di dimostrazione e di discorso umano si può dagli uomini conseguire, io tengo per fermo che quanto piú essa parteciperà di perfezione, tanto minor numero di conclusioni prometterà di insegnare, tanto minor numero ne dimostrerà, ed in conseguenza tanto meno alletterà, e tanto minore sarà il numero de’ suoi seguaci: ma, per l’opposito, la magnificenza de’ titoli, la grandezza e la numerosità delle promesse, attraendo la natural curiosità degli uomini, e tenendoli perpetuamente ravvolti in fallacie e chimere, senza mai far loro gustar l’acutezza d’una sola dimostrazione, onde il gusto risvegliato abbia a conoscer l’insipidezza de’ suoi cibi consueti, ne terrà numero infinito occupato; e gran ventura sarà di alcuno che, scorto da straordinario lume naturale, si saprà torre dai tenebrosi e confusi labirinti nei quali si sarebbe coll’universale andato sempre aggirando e tuttavia piú avviluppando. Il giudicar dunque dell’opinioni di alcuno in materia di filosofia dal numero dei seguaci, lo tengo poco sicuro. Ma ben ch’io stimi piccolissimo poter essere il numero dei seguaci della miglior filosofia, non però concludo, pel converso, quelle opinioni e dottrine esser necessariamente perfette, le quali hanno pochi seguaci: imperocché io intendo molto bene, potersi da alcuno tenere opinioni tanto erronee, che da tutti gli altri restino abbandonate.

Galileo Galilei
dal Saggiatore