Il vostro spazio

Da una vetrina del Museo Paleontologico di Mettmann, in Vestfalia, sono stati di recente rubati due denti dell’Uomo di Neanderthal, considerato dalla scienza un nostro “antenato”. Data l’unicità dei pezzi sottratti, l’episodio ha fatto molto scalpore in Germania. Ladri e denti sono tuttora ricercati…


Dentatura dell’uomo di Neanderthal

Ratti ladri solerti
hanno preso i reperti:
sono vetusti e rari
a detta degli esperti
quei feticci molari,
appartengono all’èra
in cui l’uomo mangiava
quello che ricavava
da un’indigenza nera:
scarsi frutti precari
aspri di succhi amari
e pasti saltuari.
Per riparare il danno
di certo rifaranno
con inserti posticci,
i molari feticci,
mettendo bene in vista
che l’uomo mestatore,
avido e opportunista,
non tanto in apparenza
quanto nella sostanza,
è proprio tal e qual
al suo progenitore
di Neanderthal!

Egidio Salimbeni

Dimmi…
Sei mai sceso
nelle profondità del mare
dove tutto è silenzio
e l’azzurro ha sacralità
di cattedrale,
dove il freddo si tramuta
in ghiaccio ardente
e dai profondi abissi oscure ombre
salgono ad opprimere
l’anima innocente?

Dimmi…
Sei mai scesonelle profondità del mare
dove arcani canti
di guizzanti sirene
ti invogliano a restare,
per inseguire sogni ormai passati,
brandelli di pensieri mai pensati,
azioni mai compiute,
amori mai provati?

E dimmi…
Sei mai tornato tu,
dalle profondità del mare?

Maria Cristina De Paolis

 

È ancora il silenzio che rompe l’onda del suono
è ancora l’oscuro che annulla la luce viva
è ancora il tempo passato che non muore.

Cosí a tratti cede la mia forza nuova
e rinasce nell’atto vivente di un nuovo agire
certezza che vincerà per noi, per la vita
che deve da noi sgorgare in luce di fiori.

Camillo Righini

Anna S. Turchetti «“La mer de glace” in primavera»