Dedicato
a C.S. Lewis |
Proseguo
nel mettere a disposizione dei lettori la
corrispondenza via email, capitatami
accidentalmente tra le mani, che il giovane diavolo
Giunior Dabliu Berlicche, studente iscritto alla
perversamente prestigiosa Furbonia University, invia
a suo zio Malacoda all’indirizzo elettronico Malacoda@redimendi.pur.
Andrea di
Furia |
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- Carissimo
zio Malacoda,
che fastidio dover dipendere da un essere cosí inferiore
per poter scalare i gradini superiori della nostra
diabolica carriera! Quindi, dal momento della concezione
dobbiamo cogliere attentamente ogni attimo in cui quel
molesto impulso di redenzione risorgerà durante la sua
vita terrena, per poter inserire un contro-impulso
piú consono ai nostri tenebrosi obiettivi scolastici.
Tant’è che il nostro disgustoso Master Truffator
insiste parecchio su questo punto: «Concentratevi,
guardate con occhio malevolo ciò che in questi attimi
prefigura la vostra cavia umana, quest’essere inferiore
che tende a sfuggire inopinatamente alle nostre grinfie
unghiute, sia perché aiutato dal Nemico sia perché la
vostra colpevole disattenzione o la vostra dolosa
inettitudine permette all’uomo esiziali momenti
di libertà interiore. Tutto il vostro impegno
dovrà essere posto ad impedirgli qualsiasi tipo di pericolosa
distrazione, quale l’introspezione costruttiva.
Quella inutile, che lo fa insistere su di sé
isolandolo dai suoi simili, lasciatela ai vostri cugini
della Fanatic. La partnership con quei colleghi è
che loro provvederanno a interessarlo solo alla
propria interiorità, alla propria addormentata comodità
a prescindere dagli altri, mentre noi dobbiamo
suscitargli contro ondate di terrore e angoscia per
impedire qualsiasi velleità, appunto, di interessarsi
agli altri. Soprattutto dovete bloccare sul nascere ogni
suo tentativo di conoscere e capire l’altro… dai
suoi errori: escludendo simpatia e antipatia, senza
etichettarlo e giudicarlo. Mai deve imparare a indagare le
altre anime sue sorelle, le nostre bramate cavie, partendo
dai loro errori per conoscerne i perché e le motivazioni.
I vostri colleghi della Fanatic gli faranno apparire tutto
questo come assolutamente bizzarro, paradossale!
Voi, invece, dovete spingerlo a guardare solo fuori di
sé, a vedere sempre piú concreta la materia.
Fategli pensare che deve per forza arrivare “alla
origine dell’origine delle cose”, solo cosí
potremo essere certi che non riuscirà a fermarsi mai a
riconoscere la sottile barriera che c’è tra ciò che ritiene
“fisico” e ciò che viene pensato: l’unico ostacolo
alle nostre mène manipolatorie. Nascondete a tutti i
costi alla vostra vittima la legge spirituale del karma,
adoperatevi con impegno costante a farla sentire a suo
agio nel rifiutare (o ancor meglio a far sí che l’uomo
si ritenga culturalmente superiore nello schernire)
la legge della Reincarnazione in rinate corporeità minerali:
fatene un residuo preistorico di presunti antenati
animaleschi trogloditi di cui vergognarsi. Deviateli pure
sulla filosofia positivistica, fateli ondivagare
perfidamente all’infinito tra pensiero forte e pensiero
debole, tra materialismo e spiritualismo, tra idealismo e
positivismo, comunismo e liberismo. Tutti gli “ismi”
faranno loro malissimo, ma badate bene… che mai
incòccino, anche e soprattutto per sbaglio, nell’idea
che il pensiero per intensificazione possa
metamorfosarsi in percezione diretta della realtà.
Non potremmo piú nasconderci all’uomo, ci vedrebbe!
Godete piuttosto del suo disperato arrabattarsi tra
soggettivo ed oggettivo. Suggeritegli sempre che
esistono limiti alla conoscenza. Tenetelo lontano, molto
lontano dalla vera conoscenza (che termine
orrendo!), infondendogli un superstizioso senso di
venerazione per l’autorità ed un intollerante senso di
fastidio per il principio della responsabilità personale:
solo cosí potrete trasformare il suo bianco in nero e,
piú soddisfacentemente, il suo nero in bianco… ed
essere promossi!».
- Certo, zio, che sentirgli
raccontare ex cathedra come ha preso per il naso
uno dei primi naturalisti dell’epoca umana attuale, il typus
del Darwin (rammento bene?) ci ha rabbiosamente
entusiasmato. Contraffare poi l’evidenza che la
povera scimmia è davvero un prodotto della decadenza dell’uomo,
e non viceversa, convincendo lo scienziato a ritenersi
felice di esserne il pronipote evoluto… è stato proprio
un grande colpo di genio del nostro Draghignazzo.
È vero, ogni tanto il Nemico cerca di metterci una pezza:
purtroppo per noi non si vedrà mai una scimmia partorire
un uomo (ma, fortunatamente, abbiamo convinto quei babbuini
dei loro scienziati che ci vogliono millenni di
evoluzione), mentre ogni tanto una coppia umana partorisce
esseri già sul piano fisico fin troppo simili al loro
presunto antenato scimmiesco (alcuni addirittura, oltre
alla folta pelosità su tutto il corpo, sono dotati pure
di un’evidente e simpaticissima appendice caudale). Per
questo, appunto, è stata un’ottima idea la contromossa
di organizzare lo squadrone post-universitario per imporre
legalmente l’eliminazione fin dalla nascita di queste
rischiose testimonianze – capaci di destabilizzare l’usuale
torpore mentale umano da noi tanto bramato – secondo le
costituzioni già sperimentate a Sparta ed in altri
appropriati ambienti protetti che tutelano a spada
tratta la purezza della razza, oppure per nasconderle
sotto la veste di una adeguata sperimentazione
clinico-scientifica e di uno studio a vantaggio di
tutta l’umanità, perfino corredato di ben congegnati
capitolati etici… perché proprio non si può fermare il
progresso!
- In teoria, zio, sembra facile.
Eppure… da una parte risento i consigli di nonno
Berlicche, quando giocavamo insieme al “Piccolo
arcontino perfido e malvagio”, prima della sua
deportazione al confino in Purgatorio, dall’altra
comincio a capire meglio la tua frustrazione nel non
riuscire a darmi il malesempio di una carriera di
successo, nel non esser stato per me quel modello di
diavolo che per naturale tendenza volevi essere,
nonostante il tuo impegno e nonostante che per linea
ereditaria tu, come me, ne possegga innate tutte le
caratteristiche, dalle corna alla coda biforcuta. Questo
mi fa infuriare, mi girano impazzite le corna, la coda
vibra e sbatte dappertutto. Fortunatamente le continue
risse quotidiane e i perfidi tiri mancini tra noi studenti
mi consentono uno sfogo liberatorio da questi pensieri…
che comincio a ritenere inviati dal nostro subdolo Nemico
invisibile. Allora digrigno le zanne e ti saluto.
- Il tuo rabbiosissimo nipote
Giunior Dabliu
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