Poesia

«Psychè»

scultura marmorea romana
da Capua, I sec.d.C.,
Museo Archeologico di Napoli

L’anima ha i suoi misteri. Li rivela
il tuo sguardo, se afferma l’indicibile
potestà del diamante, concentrandola
nel punto in cui la fiamma si sprigiona,
iridata parvenza, o quando perso
nel turbinio dell’etere divaga
agli umori del vento, unito a stormi,
ali riflesse in ombre fuggitive,
cardando i cirri che l’autunno sfiocca
e avvolge ai fusi di camini e torri.
Il tuo segreto è questo penetrare
nelle cose che vivono, o librarti
sopra di esse, in libertà dal mondo.
L’anima ha i suoi poteri, che invisibili
modellano il tuo corpo, lo conducono
alla danza del tempo, alle sue ore,
ed è movenza armonica, parola,
cadenza che ti nomina e consacra
al Fuoco ignoto, tramite e catarsi.
E ti sospende a volte in equilibrio
sul filo teso fra due vaste ebbrezze:
l’abisso o la celeste immensità.
È questo il gioco degli opposti, l’ardua
contesa da cui trai la forza, l’impeto
per definire la tua essenza e scegliere
tra l’ottusa materia e l’invincibile
radianza che le tenebre dissolve
e mai consuma, ardendo, la sua luce.

Fulvio Di Lieto