

11. L’arte spagirica e il Caduceo di Mercurio
- La realtà è complessa. L’unico
elemento semplice è la “Materia Prima” dei
Filosofi, ma questa sta al di là del mondo creato.
Quanto piú progredisce, tanto piú la scienza s’accorge
che ogni cosa è un’organizzazione di parti. La
recente scoperta dei fenomeni di isotopia ci rivelò
che anche i metalli, che prima si credevano essere
elementi semplici, sono in realtà dei “miscugli”
chimici.
- L’uomo stesso è un “miscuglio”.
In ogni sua parte confluiscono attività e princípi
diversi. Ogni composto però è del tutto dissimile
dagli elementi che lo compongono. L’acqua è di
natura affatto diversa dall’idrogeno e ossigeno che
la compongono. La ricerca dell’elemento semplice è
pertanto indispensabile sia per lo scienziato che
vuol conoscere, sia per l’artefice che vuol creare.
- Gli alchimisti chiamavano se
stessi spagirici. Tra alchimia e spagiria corre lo
stesso rapporto che c’è tra arte e tecnica. La
spagiria è la tecnica piú alta dell’arte regale
ermetica. Parleremo della tecnica spagirica piú
diffusamente in seguito, quando tratteremo delle
operazioni alchemiche. Per ora ci basta dire che la
spagiria si connette con Ermete o Mercurio. Gli
antichi si immaginavano Mercurio presente in ogni
avvenimento che segna una separazione di forze. In una
delicata tela del Botticelli, pittore simbolista,
vediamo Mercurio che alza il Caduceo per separare il
giorno dalla notte, la primavera dall’inverno. Del
resto, l’astro splendente di Mercurio brilla nel
cielo soltanto nei crepuscoli mattutini e serali. A
torto chiamiamo quell’astro Venere.
- La verga di Mercurio scinde
dunque la realtà nei suoi princípi essenziali.
Intorno alla verga stanno attorcigliate due serpi. L’una
divora l’altra. Che cosa significa questo simbolo?
La verga ha separato la realtà in due parti, ma l’una
è ancora della stessa sostanza dell’altra. La
diversità delle cose è solo apparente; la
distinzione sta nella coscienza e non nella realtà.
La diversità appare laddove viene segnato un limite e
la realtà viene costretta in un confine. L’infinito
è sempre uguale a se stesso.
12.
Il geroglifico arcaico dell’uomo
- In non pochi testi alchemici
si trova per l’uomo il geroglifico seguente. Appare
dal segno che l’uomo è diviso in due parti. La
prima è retta dalla coscienza (simboli del Sole e
della Luna); la seconda è dominata dalle energie
elementari e dal Solfo allo stato puro (simbolo dell’Ariete).
- È interessante notare che
proprio nella parte piú bassa dell’uomo, si trova l’energia
cosmica piú alta, quella del Solfo. Il Solfo
incombustibile o Solfo allo stato puro è il primo
agente universale.
- Non saprei definirlo meglio
che come la forza fisica degli Dei, per mezzo della
quale essi modellano, plasmano, formano e trasformano
di continuo la realtà cosmica. Una forza immensa
sarebbe data all’uomo, se egli riuscisse ad operare
con le forze del Solfo che risiedono nella parte
inferiore del suo essere.
13.
Il mago
- Il mago significa
etimologicamente il Potente. Egli è potente perché
con le sue forze solfuree può agire sugli elementi e
scatenare le loro energie. Ciò che non è dato all’uomo
comune, è dato al mago.
Il mago è tale, perché ha
messo in attività il suo Fiore del Loto a quattro
petali, di cui ogni petalo è legato a uno degli
elementi della Natura. Il simbolo di questo Fiore del
Loto è la croce elementare. Per indicare che il Fiore
è in movimento, in attività, si suol porre all’estremità
di ogni braccio una lineetta.
- La Croce gammata o uncinata
che risulta in tal modo, è il simbolo della dignità
e della potenza del mago. In alchimia indica il
sublimato solfureo, termine diverso per la stessa
realtà.
14.
Il vetriolo
- Gli alchimisti erano molto
guardinghi nell’uso dei solfurei. La miniera del
Solfo (cioè la regione infera umana) veniva detta “il
fondo tenebroso della vita”. Per penetrare là
dentro bisognava adoperare il vetriolo, secondo l’insegnamento
di Zosimo che i solfurei sono dominati dai solfurei.
- Basilio Valentino, che
conosceva a fondo i misteri pagani e cristiani e che
è perciò uno degli alchimisti maggiori, esplica
cosí la potenza del “VITRIOL”: «Visita Interiora
Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem».
Cioè: «Visita le parti interiori della Terra,
rettificando troverai la pietra occulta»: prima di
penetrare nelle profondità inconsce del proprio
essere, cioè in quelle regioni dove i moderni
psicanalisti trovano ogni sorta di brutture, bisogna
rettificarle mediante il vetriolo. Il concetto resta
difficile anche se tradotto in termini moderni. Si
tratta di metamorfosare le forze sessuali, di
distaccarle dalla corporeità per portarle in una
sfera del tutto diversa. In tal modo la forza sessuale
diventa forza di pensiero limpida come il vetro:
vetriolo. Con questa forza cosí trasformata, si può
allora ritornare nella regione infera e dominare le
cieche potenze elementari. Si apprende allora che ciò
che vi è di piú basso nell’uomo, è il piú alto
nel cosmo. Dice Jacob Böhme: «Per conoscere la
generazione delle stelle, bisogna conoscere la
generazione della vita». Difatti gli organi
riproduttivi dell’uomo furono creati dalla forza dei
Serafini, come si può leggere nella Scienza Occulta
di Rudolf Steiner. L’alchimista esperimentava anche
in pratica la potenza chiarificatrice del Solfo.
Trattava con il Solfo i metalli e otteneva composti
cristallini. Dal colore, chiamava:

Ciò era un aiuto per comprendere
la forza che doveva usare per purificare se stesso.
15. Uomo e Donna
- A questo punto mi pare che
sia necessaria una distinzione. Abbiamo messo in
rapporto con le forze creatrici tre sostanze: l’Arsenico,
il Salnitro e il Solfo. Ognuna delle tre sostanze
esplica un’azione differente nel grandioso fatto
della generazione. L’Arsenico è il principio
maschile, cioè la potenza della generazione; il
Salnitro è il principio femminile, cioè l’amore di
generare una creatura dal proprio seno; il Solfo è la
forza che modella, che plasma il creato. Quanto
abbiamo detto è di natura cosmica e non si riferisce
al fatto sessuale dell’uomo e della donna. Tuttavia
si manifesta anche nell’uomo e nella donna. Intanto
è da notare che la distinzione sessuale non è cosí
semplice come si crede. Ogni essere umano è al
contempo uomo e donna. L’uomo ha in sé la donna,
come la donna ha in sé l’uomo. L’uomo fisico
contiene Arsenico ed è capace di fecondare; la donna
fisica contiene Salnitro ed è atta a venir fecondata.
Questo è un fatto noto, ma non mostra che un aspetto
del rapporto che corre fra l’uomo e la donna. Vi è
anche un altro aspetto, e il non conoscerlo genera le
piú fosche tragedie, che travolgono la società
umana.
- L’anima della donna
contiene Arsenico e può fecondare l’anima dell’uomo
che contiene Salnitro. Edouard Schuré, in un libro
meraviglioso, tratteggia le figure delle donne
ispiratrici dei grandi geni umani. L’anima della
donna è dunque virile e deve fecondare l’anima
femminile dell’uomo. La donna partorisce fisicamente
e l’uomo partorisce spiritualmente. L’unione
coniugale è felice quando è feconda e in un senso e
nell’altro. Ciò avviene di rado e perciò i
dissapori turbano la pace di tante famiglie. L’uomo,
anche se mediocre, trova ben difficile la vita accanto
a una donna che non sa risvegliare e rendere
produttiva la sua anima.
- Il fuoco, l’entusiasmo che
ardono nell’anima della donna non sono di natura
femminile: sono Arsenico, sono forze virili. Ciò si
manifesta persino nell’aspetto fisico. «Ingerite
arsenico e le vostre carni si rassoderanno e
diventeranno rosee, le vostre pupille
fiammeggeranno». E non è questo l’aspetto della
donna giovane e sana? La donna ha l’anima piena di
Arsenico.
16. Il Ferro
- Il Ferro nell’uomo è la
forza della volontà. In questo senso è, secondo gli
alchimisti, Solfo incombustibile allo stato “fisso”.
È, in altre parole, potenza di dare forma a se stessi
in quanto esseri spirituali.
- Il Ferro, quale si trova
nell’uomo comune, è impuro, si ossida facilmente e
non resiste alla fusione. Questo modo di dire è
chiaro e non ha bisogno di essere spiegato. Il Ferro
va pertanto trattato con fuoco e con acqua per essere
trasformato in Acciaio. Con ciò s’intende dire che
la virtú eroica dell’uomo si esercita e si
perfeziona attraverso le prove del Fuoco e dell’Acqua.
Che cosa siano queste prove, è noto.
Con l’Acciaio si
costruisce la spada della volontà, che è la stessa
spada che brandisce Michele.
- La spada serve per essere
confitta nel cuore del Drago. La spada resta nella
Bestia abbattuta, come il seme resta nella terra. Dopo
che ha riposato per qualche tempo nel corpo putrefatto
del Drago, ecco che la spada fa sbocciare da sé le
rose. Fuori di metafora: la volontà, dopo aver vinto
l’elemento arimanico, si trasforma in forza pura che
agisce senza passione e riporta alla vita gli elementi
inferiori. Abbiamo cosí il simbolo rosicruciano della
Rosa che sorge dall’impugnatura della spada.
17. L’uomo cosmico
Il simbolo vuole
indicare che le forze inferiori dell’uomo sono ora in
rigoglio come i fiori a primavera. L’anima celebra la sua
nuova stagione spirituale. L’uomo può elevare al Cielo le
forze che si è acquistato negli abissi del mondo e
adoperarle per i suoi alti fini cosmici. Abbiamo cosí un
nuovo simbolo: l’Ermete di Cillene che eleva le braccia
verso il Sole sorgente. Era il segno proprio della cultura
atlantica, durante la quale l’uomo era ancora in rapporto
con gli Dei.
18. Il Fiore del Loto, Chiave del Regno Celeste
Tutto l’uomo è
un fiore che dal limo abissale della Terra sorge ed apre la
sua corolla nelle sublimi regioni celesti, come il loto che
dal fango del fiume si eleva alla luce del Sole. L’iniziato
è la gemma del Loto, la sillaba sacra AUM pronunciata dai
Deva. Il Fiore del Loto diventa cosí la Chiave del Regno
Celeste. In un bassorilievo egiziano si vede la dea Iside
che dà la Chiave a un Faraone Iniziato, pronunciando le
parole: «Io ti do la vita, la stabilità, la purezza, come
Ra, eternamente».
Fortunato Pavisi (Fine)
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